Non ha mai parato con il Palermo in serie A ma anche a Gianluca Berti spetta ugualmente una fetta della torta celebrativa per le mille gare nella massima serie «gustata» lunedì scorso in concomitanza con il match casalingo con il Torino. L’ex numero 1 rosanero, punto fermo del «Palermo dei picciotti» di Ignazio Arcoleo nel campionato di B 1995/96, nella stagione 2003/04 è stato uno dei protagonisti della storica promozione in A della compagine allora affidata a Francesco Guidolin. Serie A fa rima con visibilità e prestigio, riconoscimenti che una squadra può ricevere solo se acquisisce un certo status ed entra in una determinata dimensione. Anche se non è più una novità, esibirsi all’Olimpico contro la Roma resta sempre un motivo di vanto e di orgoglio per i rosanero. La squadra si prepara ad affrontare una big del campionato in un match sulla carta proibitivo: «Nel calcio non c’è niente di scontato – ha sottolineato Berti, classe 1967, a Meridionews – per il Palermo, però, si tratta di una partita tremenda tenendo conto del valore della formazione giallorossa, una squadra che assieme a Juventus e Napoli è superiore alle altre. Sicuramente il Palermo dovrà disputare una partita di grande livello e senza sbavature per sperare di uscire indenne dal confronto con la Roma».
Berti, doppio ex dell’incontro avendo indossato la maglia giallorossa nel campionato di A 1996/97 (3 presenze nel segmento finale della stagione), indica ai rosanero la strada da seguire per raggiungere un punto da cui intravedere uno spiraglio di luce: «Il Palermo dovrà sbagliare il meno possibile al cospetto di una squadra che ha tanta qualità. Chi sbaglia meno vince. I rosa dovranno fare una partita attenta in fase difensiva ma nello stesso tempo dovranno scendere in campo con una mentalità propositiva. Del resto, il Palermo ammirato nell’ultimo periodo non è una squadra passiva e può esprimere un buon calcio». Il merito, a prescindere dai risultati, è di De Zerbi: «E’ un tecnico che mi piace, è giovane e ha idee interessanti. Lo seguo da diverso tempo e devo dire che mi ha sempre fatto una buona impressione».
Da un ex portiere ad un portiere in attività. Berti si pronuncia su Josip Posavec, estremo difensore ormai in rampa di lancio dopo avere superato la fase di rodaggio e fugato le perplessità iniziali manifestate da una parte dell’ambiente: «E’ molto giovane, è un portiere di 20 anni e ci sta che qualche volta possa commettere errori così come sbagliano anche gli altri portieri. Bisogna solo lasciarlo sereno e metterlo nelle condizioni di dimostrare il proprio valore». Chiare le prospettive del Palermo in questo campionato: «Se riuscirà a salvarsi? Mi auguro di sì. Ci sarà da lottare fino alla fine ma i rosanero hanno i mezzi per centrare l’obiettivo».
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