Palermo, commercianti di Piazza San Domenico: a sbagliare è il Comune

A Palermo i commercianti di piazza Meli sono in subbuglio a causa della chiusura al traffico veicolare di piazza San Domenico. Questa volta, però, non si tratta della solita battaglia di retroguardia inscenata dai commercianti palermitani ogni qualvolta si discute della possibilità di chiudere al traffico una qualsiasi area urbana del Centro. Questa volta i commercianti hanno ragione da vendere.

Certo, usare la forza è sempre un errore. Soprattutto quando, come in questo caso, l’amministrazione comunale commette errori grossolani.

L’intervento pensato e realizzato dall’assessore alla Viabilità, Agata Bazzi, in occasione delle celebrazioni del Festino di Santa Rosalia, ha provocato il totale isolamento della zona retrostante la chiesa di San Domenico. Infatti, quest’area non è nemmeno raggiungibile dall’altra arteria di grande traffico costituita dal lungomare di via Crispi, in quanto il senso vietato preesistente non è stato rimosso: cosa, questa, che avrebbe consentito l’accesso almeno da quella parte. Una totale follia. (a sinistra, foto di Piazza San Domenico, a Palermo, tratta da campaniatour.it)

Per salvarsi la coscienza è stato consentito l’accesso alla zona, almeno per i residenti, dalla piazza Tredici Vittime, attraverso la via Valverde. E pensare che questo angolo di città è stato famoso negli anni per le botteghe artigiane degli orafi e degli argentieri. Una delle poche zone urbane economicamente attive. Ma di queste realtà gli urbanisti che gravitano negli uffici dell’assessore al Centro Storico forse non hanno memoria. Non può trovare altra giustificazione la decisione di chiudere al traffico urbano l’accesso a questi luoghi a due passi da piazza San Domenico.

Di fronte a queste scelte vorremmo segnalare all’assessore una finalità fondamentale della viabilità urbana. Che deve ispirarsi al criterio della funzionalità piuttosto che all’estetica e alla logica degli ‘stoccami in quattro’.

Qual è l’attrattiva ambientale della piazza di San Domenico tale da dedicarle uno spazio pedonale permanente? Fatta eccezione per la monumentalità della chiesa, per il resto non c’è nulla. O no?

Qualora si volesse mantenere il divieto di transito ai veicoli, sarebbe opportuno rimuovere il divieto d’accesso alla zona dalla parte della Cala, non le pare, assessore? Nelle cose, alla fine, ci vuole solo un po’ di lungimiranza e di razionalità. Soprattutto quando si gioca con il pane della gente.

Quest’ennesimo episodio che vede protagonista negativo l’assessore Agata Bazzi dovrebbe consigliare il Sindaco della città, Leoluca Orlando, a rimuovere dalla sua giunta la signora Agata Bazzi che ovunque sia stata utilizzata non pare abbia dato grande prova di sé. Anzi, fino ad oggi ha combinato solo grandi casini.

Basta ricordare l’elaborazione degli interventi a Brancaccio ed all’Albergheria del Piano nazionale delle città, predisposti e definiti senza nessuna rilevanza pubblica degli stessi e con la scelta dei partner operativi fatta con criteri privatistici e discrezionali.

Insomma, egregio signor Sindaco, la città è quella che è, ma l’Amministrazione che punta a farne la sede rappresentativa della Cultura europea dovrebbe cominciare ad introdurre e consolidare una prassi democratica. Educando, in primo luogo, la propria classe dirigente. Senza educazione alla democrazia non ci può essere civiltà: e senza civiltà l’idea di Palermo Capitale europea va a farsi benedire.

Se alla parola cultura vogliamo assimilare quella dei comportamenti civili della cittadinanza e non soltanto la diffusione dei gruppi teatrali e musicali, il primo soggetto incaricato di incarnare comportamenti civili e moderni deve essere l’Amministrazione cittadina, affermando in ogni comportamento il rispetto massimo delle regole democratiche.

A questo proposito, una domanda conclusiva: l’amministrazione di Palermo è convinta di aver raggiunto un livello europeo arredando la piazza San Domenico con materassini luridi posati su transpallet utilizzati dai pichi avventori quali ricettacoli di bottigliette di bibite appena scolate e lì stesso nascoste? E dire che nella piazza è presente un presidio mobile della Polizia urbana che non interviene per evitare questa ed altre inciviltà presenti nei comportamenti dei palermitani, che – come è atavicamente noto – “sunnu puliti rintra e ‘ngrasciati fuora”…

 

Riccardo Gueci

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