San Berillo, blitz della Questura tra i vicoli «Bonifica della zona» tra sequestri e pulizia

San Berillo ancora al centro dell’attenzione,. Questa volta delle forze dell’ordine. Per tutta la giornata di ieri, dalla mattina fino a notte inoltrata, gli agenti della questura di Catania hanno effettuato controlli a tappeto nel dedalo di stradine dell’ex quartiere a luci rosse etneo, oggi famoso più per il degrado e per i fatti di cronaca tra i suoi vicoli che per il suo carattere di rione storico in centrocittà. Da via Pistone a via Zara, passando per via Opificio, via Buda, via Stramondo e via Di Prima e altre ancora, i poliziotti hanno battuto l’intera zona, mettendo in atto una vera e propria «bonifica del territorio, rinomato per la presenza di extracomunitari, spesso irregolari, case di prostituzione e di altri soggetti dediti ad attività criminali», spiegano i poliziotti presenti sul posto. Che hanno portato a termine perquisizioni in edifici fatiscenti e sequestri di merce contraffatta e automobili irregolari e abbandonate, oltre ad aver denunciato diverse persone, tra cui una decina di extracomunitari senza permesso di soggiorno.

L’operazione, a cui hanno partecipato anche diverse pattuglie della polizia municipale, era stata già predisposta dal questore «su sollecitazione del sindaco di Catania Enzo Bianco», precisano gli uomini della Questura. Ma avrebbe subito un accelerazione dopo la potente esplosione che, nella notte tra lunedì e martedì scorso, ha distrutto l’ingresso di un’abitazione in via Pistone e causato un incendio all’interno della struttura. Rogo su cui «sono in corso delle indagini», spiegano i poliziotti senza aggiungere di più.

Durante il sopralluogo gli agenti hanno fatto irruzione all’interno di una serie di edifici pericolanti per constatarne le condizioni. Molti immobili «erano occupati abusivamente – spiegano – Altri abbandonati e, in alcune circostanze, è stata necessaria la chiusura per impedirne l’accesso in futuro». Altre porte murate che si aggiungono alle tante già presenti nel quartiere, frutto di vari blitz nel corso degli anni.

Alle perquisizioni hanno preso parte anche i vigili del fuoco, intervenuti per rimuovere catenacci e porte saldate. Tutte strutture in condizioni di degrado, «spesso dimora di extracomunitari, alcuni dei quali dediti ad attività illecite», che li utilizzavano come «rifugio per poi mettere in atto reati nel corso della notte». Dei veri e propri covi adibiti a nascondiglio per la refurtiva di furti e rapine. In alcuni immobili, inoltre, gli agenti hanno rinvenuto merce contraffatta, che è stata posta sotto sequestro. Diversi anche gli edifici «con allacci abusivi alla corrente – spiegano gli agenti – I cui proprietari sono stati denunciati all’autorità giudiziaria per furto aggravato di energia elettrica». Controlli a tappeto anche sugli immigrati residenti nel quartiere. «Una decina di extracomunitari – sottolineano i poliziotti – sono stati condotti in Questura e denunciati perché sprovvisti del permesso di soggiorno».

Rimosse anche numerose autovetture parcheggiate tra le vie del quartiere perché prive di assicurazione o con tagliando falso. Nell’arco della giornata una trentina di mezzi, tra cui «molte carcasse abbandonate da due o tre anni», sono stati recuperati dai carri di soccorso e sequestrati. «Sembra una banalità – precisano gli uomini della Questura – ma molte vie, sopratutto via Pistone, erano diventate un deposito di macchine fatiscenti e abbandonate, divenute un ricettacolo di spazzatura e che, non solo impedivano il transito, ma servivano da nascondiglio in caso di controlli». La rimozione è servita anche per liberare le strade del quartiere e renderle facilmente accessibili alle forze dell’ordine.

Dopo il blitz, la polizia e i vigili urbani hanno lasciato il posto al personale di nettezza urbana per una pulizia generale del quartiere che è continuata nel corso della notte, anche con «apparecchiature specifiche per la disinfezione», spiegano gli agenti. E assicurano che l’operazione di oggi non resterà un caso isolato, ma «sarà ripetuta nel tempo per tenere sotto controllo il territorio».

Perla Maria Gubernale

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