La quinta edizione del Palermo Comic Convention è giusta al termine, la fiera palermitana dedicata al mondo della cultura nerd si è conclusa e noi chiediamo al suo patron, Alessio Riolo, un bilancio sulla manifestazione da lui promossa e diretta.
«Siamo arrivati alla quinta edizione, un quinquennio in crescita che quest’anno ha visto una stabilizzazione sotto molti punti di vista. L’afflusso di pubblico è stato in linea con gli anni precedenti, con un venerdì un po’ più sottotono e un sabato spettacolare, chiudendo con una domenica in linea con gli altri anni, una giornata più dedicata alle famiglie anche grazie alla nuova area Family. Quest’anno abbiamo messo in pratica quanto appreso nelle precedenti edizioni dando un assetto stabile alla struttura della fiera dividendo l’area games dall’area tech, come la chiamiamo noi, ossia tutto quello dedicato ai videogiochi, anche perché l’anno scorso ci eravamo resi conto che la sovrapposizione dei due contesti se pur piacevole magari esteticamente era poco funzionale. E di questo sicuramente sono stati felici i tanti giocatori di ruolo. In questo mondo si deve sempre puntare a migliorare e speriamo questo tassello, questa quinta edizione, questo mattone un po’ più grande ci porti fortuna, e l’anno prossimo spero vivamente di poter fare qualcosa di più grande. Anzi… sto anche pensando di fare un’altra cosina intermedia… però non mi spingo oltre». Circa 32.000 le presenze, concentrate principalmente il sabato per il concerto di Giorgio Vanni, accorse per una manifestazione che ha visto coinvolte la maggior parte delle molteplici realtà commerciali cittadine specifiche del settore.
Proprio sui rapporti con il tessuto commerciale palermitano e con le istituzioni il direttore ammette che, «quest’anno abbiamo avuto una buona interazione con l’assessorato alle Attività produttive, ente preposto alla gestione della fiera del mediterraneo, con il cui assessore ci siamo ripromessi di studiare qualcosa insieme per migliorare la manifestazione, perché anche le istituzioni si sono rese conto del valore economico e soprattutto artistico-culturale, di questa manifestazione per la città di Palermo. Quindi sì, quest’anno qualcosa si è mosso».
Ricordiamo che Alessio Riolo è un imprenditore catanese che ha scelto di credere ed investire nella nostra città, il che rende molto più difficile fare crescere omogeneamente l’organizzazione di un simile evento, «non nascondo che è faticoso, nel senso che io non vengo molte volte qui a palermo e spesso incontrare lo staff diventa difficile, per questo nonostante io non sopporti i social sono stato costretto a creare un gruppo facebook, per interagire con lo staff di volenterosi ragazzi palermitani che credono nel progetto, perché vuoi o non vuoi, era l’unico mezzo che ci poteva riunire, e un po’ ha funzionato, c’è stata molta più comunicazione tra le parti, che è una cosa che negli anni scorsi non c’è stata o comunque non era al 100 per cento. spero anche che lo staff di anno in anno si stia rendendo conto che lavorare dietro una macchina così grande è impegnativo ma può portare soddisfazioni, perché io dico sempre che se la fiera cresce non cresce solo per me ma cresce per tutti: per loro, per le istituzioni cittadine, per i commercianti e le associazioni coinvolte, nonché per il pubblico che riempie i padiglioni».
«Spero che la gente si sia divertita, a parte le solite lamentele – afferma un Riolo visibilmente stanco dopo la due giorni – mi scuso per il primo giorno, abbiamo dovuto aprire con un’ora e mezza di ritardo ma non è stata colpa nostra perché siamo stati soggetti, ovviamente, ai giusti controlli di sicurezza e quindi si perde del tempo, giusto per la sicurezza del pubblico, non per altro».
«Per quanto riguarda i commercianti locali – continua – anche da questo punto di vista c’è stato un supporto maggiore, per esempio con la libreria Dudi, con la quale abbiamo creato quest’area bimbi, cercando di cogliere quello che altri avevano già fatto nel tessuto palermitano e di farlo nostro, ed è stata una bella esperienza. A mio parere quest’area Junior può diventare molto, nel futuro, perché i bambini che ci sono stati si sono divertiti tantissimo. Hanno dipinto, disegnato, giocato, e la creatività loro e magari quella che tra qualche anno svilupperà le cose che ci piacciono tanto. I fumetti, i libri, i videogiochi, le serie tv».
«Anche in questa quinta edizione il cinema ha avuto la predominanza, McNally è stato molto carino, veramente delizioso. Un attore tra l’altro con una carriera incredibile alle spalle, seppur non con ruoli da protagonista assoluto, è comunque riconoscibilissimo, ha iniziato con 007 e poi da lì non ha più smesso. Voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno aiutato – conclude Riolo – come ho fatto questa sera sul palco. Quest’anno è stato il primo in cui ho potuto demandare più ad altri e ne ho giovato nella mia salute».
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