I due lati della medaglia. Nel calcio non c’è più un attimo di respiro dato che ormai si gioca ogni tre giorni? Giusto ma è altrettanto vero che giocare subito mette una squadra in difficoltà o che arriva da un risultato negativo nelle condizioni di rifarsi immediatamente. Ed è orientandosi verso questa prospettiva che il Palermo, reduce dal deludente pareggio rimediato sul campo del fanalino di coda Monterosi Tuscia, affronterà oggi alle ore 18 il Campobasso allo stadio Renzo Barbera nel match valido per la sesta giornata del girone C del campionato di serie C. E’ una gara che, dopo uno score di soli tre punti nelle ultime quattro partite e un digiuno di successi che dura dalla prima giornata, i rosanero dovranno assolutamente vincere. Battere la compagine molisana neopromossa in C, ad una lunghezza di distanza dal Palermo e intenzionata a voltare pagina dopo il passo falso interno con la Fidelis Andria in una partita in cui gli uomini di Cudini si sono distinti comunque per un bel gesto di fair-play essendosi fermati per consentire ai pugliesi di realizzare il momentaneo 1-2 rimediando ad un pasticcio (palla non restituita all’avversario in seguito ad un infortunio) dell’autore del gol Tenkorang, sarebbe la migliore medicina per curare gli acciacchi che ha evidenziato il quadro clinico della squadra in questo avvio stagionale.
Lo sa bene anche Filippi la cui panchina, in caso di risultato negativo, inizierebbe a perdere quei bulloni grazie ai quali, da quando il tecnico di Partinico si è insediato al posto di Boscaglia, ha avuto sempre grande stabilità. «Dopo Monterosi vedo la giusta voglia di riscatto e il desiderio di cancellare una prestazione un po’ opaca – ha spiegato l’allenatore siciliano che il giorno dopo il match contro i laziali ha avuto un colloquio con la dirigenza per un’analisi a 360 gradi dello stato di salute del gruppo – sono convinto che la squadra giocherà con la mente libera e riuscirà a creare le condizioni per disputare un’ottima partita». E’ un momento delicato ma lo staff tecnico continua ad avere le idee abbastanza chiare: «In occasione delle trasferte siamo stati poco bravi e poco incisivi e con i ragazzi abbiamo cercato di capire le ragioni di questa situazione. Ciò che dobbiamo fare è solo ritrovare le certezze che ci avevano guidato e tornare a giocare con naturalezza. Modulo? E’ l’unica certezza (il 3-4-2-1 o 3-4-1-2, ndr) che abbiamo in questo momento, i numeri ci dicono che lo applichiamo nella maniera corretta e dunque non ho motivi per cambiarlo».
Sono ventidue i convocati. Filippi, costretto a rinunciare ancora una volta al difensore Accardi alle prese con una infiammazione al tendine d’Achille pur essendo guarito dall’infortunio al polpaccio rimediato lo scorso 8 agosto, si affiderà al turnover. Nella linea a tre difensiva scalpita Lancini, out negli ultimi due turni una volta per squalifica e l’altra per scelta tecnica. A centrocampo, inoltre, sente profumo di titolarità Odjer per una maglia al fianco di uno tra De Rose e Luperini. E in attacco? Torna d’attualità, in questo caso, il nome di Floriano per uno dei due posti sulla trequarti a supporto dell’unica punta. Che, sulla scia emotiva del gol grazie al quale si è sbloccato a Viterbo nella sfida con il Monterosi, con ogni probabilità sarà Brunori.
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