Palermo, c’è il dietrofront da parte dei soci La società Hera Hora non verrà più liquidata

Dietrofront. Hera Hora, la società che controlla il Palermo Football Club, non verrà più liquidata. La decisione è stata presa in occasione dell’assemblea dei soci, che ha votato a maggioranza, ed è di ‘segno contrario’ rispetto alle previsioni iniziali e agli scenari che erano stati delineati lo scorso 23 febbraio nel Cda del club di viale del Fante. Cda nell’ambito del quale i vertici della società che il 24 luglio 2019 si aggiudicò il bando per l’assegnazione del titolo sportivo del Palermo avevano inviato segnali precisi preannunciando la percorribilità della strada che, per semplificare le procedure aziendali, avrebbe portato allo scioglimento di questo soggetto giuridico e al prosieguo del progetto direttamente con Palermo FC. Ieri sera, invece, è andata in onda una nuova puntata intitolata a sorpresa ‘cambio di strategia’.

Niente più liquidazione per Hera Hora, manovra che avrebbe reso inefficace il diritto di recesso delle quote del socio di minoranza Tony Di Piazza che, in questo modo (entro sei mesi dalla comunicazione ai soci avvenuta a dicembre), avrà dunque la possibilità di esercitare il suo diritto e proseguire il cammino tracciato nei mesi scorsi nel momento in cui è deflagrata la conflittualità con gli azionisti di maggioranza e il presidente Mirri. E, in base alle ultime indiscrezioni, l’imprenditore originario di San Giuseppe Jato non sembra intenzionato a tornare sui suoi passi. Motivo per cui l’inversione di rotta, a meno di clamorosi colpi di scena, non va letta come un possibile riavvicinamento tra le due anime del Palermo ma solo come una decisione dettata da ragioni di opportunità, valutazioni tecniche funzionali alla salvaguardia del valore della controllante in aggiunta agli input della PricewaterhouseCoopers, la holding incaricata di trattare la vendita delle quote (il 40 per cento) di Di Piazza e individuare soggetti interessati a rilevare il club rosanero, che avrebbe sconsigliato la liquidazione considerandola una mossa strategicamente poco opportuna per una società a caccia di nuovi finanziatori.

E proprio la PricewaterhouseCoopers, intanto, avrebbe ‘detto’ che il Palermo vale 18 milioni. Cifra, tuttavia, da accogliere allo stato attuale con il beneficio d’inventario in virtù del fatto che sarà poi il mercato a indicare con precisione il valore dell’intero pacchetto azionario della società di viale del Fante.

Antonio La Rosa

Recent Posts

Ars, febbre da campagna elettorale e l’opposizione ne approfitta. L’intesa ScN-Pd-M5s fa annaspare la maggioranza

Un vecchio modo di dire recita: «Chi va a Roma perde la poltrona», in questo…

5 ore ago

Inchiesta Sanità a Catania, Il verdetto solo dopo le elezioni europee. Legittimo impedimento per Razza

Vorrei ma non posso. Bisognerà aspettare il prossimo 18 giugno per avere un verdetto- o…

14 ore ago

Almaviva, incontro al Mimit. I sindacati: «Ancora nessun risultato ottenuto»

Si è svolto l'incontro al Mimit per analizzare lo stato di avanzamento sul piano di…

16 ore ago

Catania, calamari trattati con candeggina sequestrati alla Pescheria

Alcuni calamari che emanavano un forte odore di candeggina sono stati rinvenuti a carico di…

16 ore ago

Motociclo finisce dentro una buca, morto un 39enne a Palermo

Un uomo di 39 anni, Samuele Fuschi, è morto in un incidente stradale in viale…

17 ore ago

Terza edizione del master Terna-UniPa per la transizione energetica: 19 posti, con certezza di assunzione in Sicilia

Diciannove possibilità di formazione, per altrettanti posti di lavoro. Garantiti in Sicilia. È la formula…

17 ore ago