Per il momento ha prevalso la linea della continuità. Per il momento, appunto. Lo status quo all’interno del Palermo, confermato il 15 giugno in occasione dell’assemblea della proprietà e del CdA del club con Di Piazza destinato a rimanere come socio di minoranza, molto probabilmente sarà una formula a tempo determinato. Dario Mirri, azionista di maggioranza, sembra intenzionato a esercitare l’opzione per rilevare il 40 per cento delle quote in possesso dell’imprenditore italo-americano disposto a cedere la sua quota di partecipazione sociale.
Una mossa che, facendo leva su un iter previsto dalle norme, scioglierebbe definitivamente il nodo determinando l’uscita di scena del vicepresidente dimissionario (con il quale, dopo le conflittualità emerse nelle ultime settimane, i soci di maggioranza difficilmente riuscirebbero a convivere in maniera pacifica nonostante i toni più concilianti registrati lunedì pomeriggio) attraverso una soluzione condivisa.
Di Piazza vuole cedere, Mirri vuole acquistare: il punto di incontro, a queste condizioni, si trova con facilità. Che qualcosa bolle in pentola, del resto, lo ha lasciato intendere anche la società rosanero nel momento in cui, riassumendo sul sito ufficiale i contenuti dell’assemblea di Hera Hora e del CdA del club di due giorni fa, fa riferimento al fatto che «i soci hanno avuto modo di avviare il confronto sul futuro trasferimento delle quote della Italplaza (quote riferibili a Di Piazza) con confronto rimesso ai rispettivi legali».
Su richiesta del consigliere Di Piazza accolta dal consiglio, intanto, i temi all’ordine del giorno del CdA del Palermo tenutosi lunedì verranno affrontati giovedì 18. Prima del consiglio di amministrazione – sottolinea la società – in seno all’assemblea di Hera Hora (la holding che controlla il club rosanero, ndr) è stato approvato all’unanimità il bilancio 2019. I soci si sono confrontati anche sulla realizzazione del centro sportivo a proposito del quale Di Piazza deciderà entro una settimana se confermare o meno il proprio interesse e coinvolgimento.
L’attualità rosanero abbraccia anche il tema relativo alla concessione dello stadio, di proprietà del Comune, e alla richiesta da parte del club della bozza di convenzione, requisito necessario per la documentazione da presentare per l’iscrizione al prossimo campionato. A questo proposito, il Palermo ha scritto con una certa urgenza all’assessore al Patrimonio (e per conoscenza anche al sindaco e al presidente del Consiglio comunale) per avere chiarimenti in merito all’esistenza di un testo che, in base alle informazioni in possesso della società, «sarebbe già stato sottoposto all’esame del Consiglio Comunale e favorevolmente esitato dalla Commissione competente». Documento con un contenuto di cui non è a conoscenza il Palermo, preoccupato anche per i ristretti margini temporali necessari per rimediare eventualmente a ulteriori ritardi. Da Palazzo delle Aquile è arrivata la precisazione che risponde agli interrogativi posti dalla società: la presidenza del Consiglio comunale non ha ricevuto nessun testo.
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