Palermo Capitale della Cultura o della ‘munizza’? L’assessore Sgarlata come Alice in Wonderland

A volte sarebbe bene collegare i pensieri alla realtà. Il dubbio che non sempre  ci sia connessione tra le due cose, viene stuzzicato, oggi, dall’Assessore regionale ai Beni Culturali, Maria Rita Sgarlata.

Che da studiosa di Archeologia, particolare cui abbiamo plaudito quando è stata nominata, forse, impiega il suo tempo più sui libri  e tra gli scavi, che sui crudi fatti di attualità siciliana.

Il sospetto nasce da un paio di considerazioni. La prima: l’assessore ha annunciato urbi et orbi, che i siti archeologici siciliani meritano più tutela. E, che, accettando il ruolo nella giunta Crocetta, si sarebbe impegnata in questo senso. Salvo, poi, non dire una parola, nonostante le nostre sollecitazioni, sul progetto di costruire un rigassificatore alle spalle della Valle dei Templi, che, fino a prova contraria, resta uno dei siti archeologici più belli del mondo oltre che Patrimonio dell’Unesco.

Non solo. Oggi, l’assessore archeologa, dal suo profilo Facebook, rilancia sulla candidatura di Palermo a Capitale Europea della Cultura:

“La sfida intrapresa ha bisogno di una grandissima mobilitazione e dello sforzo complessivo delle istituzioni, della politica, della società civile, delle associazioni; un impegno di cambiamento reale non solo per Palermo ma anche per tutta la Sicilia. Mi piace molto l’idea secondo cui questa città rappresenti lo specchio dell’intera Regione”.

Assessore si è accorta che Palermo è invasa dalla munnizza? Come può una città dove i turisti camminano tra i rifiuti, pretendere un tale onore?

Forse il nostro assessore è un po’ come Alice nel Paese delle meraviglie: tutto  bello, tutto a posto. Come in tutte le favole.

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