Palermo, arriva Bortolo Mutti

Sono bastate 15 partite a Zamparini per esonerare il secondo allenatore della stagione. Devis Mangia, infatti, è stato estromesso dal suo incarico oggi, a seguito delle tre sconfitte subite in otto giorni. Peccato, perché la favola dell’allenatore lombarda era iniziata nel migliore dei modi, con la strepitosa vittoria sull’Inter al Barbera, cominciando proprio lì la striscia di sei vittorie consecutive in casa. I problemi però sono sorti quando si andava lontano dalla Favorita, dove i rosa non hanno ancora messo a segno un goal e conquistati solo due punti con due pareggi, ricevendo inesorabilmente tante critiche. E così il vulcanico presidente si è visto “costretto” a cacciarlo, chiamando al suo posto Bortolo Mutti, allenatore che già dieci anni fa si era seduto sulla panchina siciliana. Il tecnico bergamasco non viene certo da un periodo brillante. La scorsa stagione infatti era stato chiamato sulla panchina del Bari, nella speranza di risollevare le sorti di quest’ultima ma, dopo la retrocessione, è stato sostituito.

Tentiamo quindi di conoscere meglio il neo allenatore del Palermo.

La carriera di Mutti, da calciatore, inizia nella Massese, ove gioca buona parte della stagione al termine della quale andrà all’Inter, senza mai però mettere piede in campo. Viene quindi ceduto al Pescara, realizzando 6 goal in 33 presenze. Cambia ancora squadra in estate, trasferendosi a Catania, giocando sempre da titolare. A fine campionato, approda al Brescia dove rimane per tre stagioni, collezionando ben 109 presenze e 28 reti. Nel mercato estivo approda poi a Taranto, nella stagione 1980-81, giocando tutta la stagione da titolare e facendo per 9 volte centro. L’anno successivo arriva all’Atalanta, squadra della sua città, con la quale conquista prima la Serie B e poi la massima categoria in soli tre anni. L’ultima sua vera squadra è il Mantova, essendo sempre titolare. Infine il Palazzolo nella stagione 1987-88 dove ricoprirà la mansione di giocatore-allenatore. E proprio qui termina la sua carriera da calciatore mentre inizia quella da allenatore. Per i primi anni vaga tra la serie C e la B, esordendo in serie A soltanto nel 1996 quando siede sulla panchina del Piacenza. Dura solo un anno la sua avventura in emilia, prima di cambiare nuovamente sede. Mutti non rimane mai più d’un anno in tutte le squadre che allena, compresa l’Atalanta e lo stesso Palermo. Soltanto nel 2003, arrivato a Messina, si ferma per tre stagioni ovvero fino al 2006. Quindi, riprende nuovamente il valzer di panchine che, nel 2010, fa si che il mister lombardo non completi nemmeno le stagioni per intere, subentrando sempre a campionato in corso.

Il nuovo allenatore rosanero sembra quindi destinato a non durare, conoscendo soprattutto le “doti” del presidente. Inoltre, il suo arrivo non ha convinto tanto i tifosi né, probabilmente, i giocatori che con Mangia avevano un bel feeling. Riuscirà Mutti a far cambiare idea a tutti? Intanto, però, incombe il primo match, mercoledì contro il Novara alle 20.45.

 

Alberto Prestileo

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