Palermo, il nuovo corso del presidente Baccaglini «Stadio e centro sportivo sono chiave del progetto»

Il nuovo corso del Palermo è ufficialmente iniziato. Quest’oggi è infatti stato presentato in conferenza il nuovo presidente rosanero, Paul Baccaglini. Alla presenza dell’ormai ex patron Zamparini, l’ex Iena ha spiegato quali sono i progetti per la società. A prendere la parola per primo è stato proprio Zamparini: «Oggi mentre passavo per i corridoi con Baccaglini mi dicevo “mi dispiace, non è più casa tua”. Ho chiamato Paul e sono molto contento che sia qui. Ho conosciuto Paul diversi mesi fa, quando sono stato avvicinato da Cascio, lui era il consulente finanziario. A Paul ho fatto vedere tutti gli asset che avevamo nel nostro Paese e con mia grande soddisfazione lui si è messo a disposizione. Lui tra l’altro vive in Italia, pur spostandosi all’estero». Il patron friulano poi tiene a puntualizzare una cosa: «Io non ho mai fatto delle promesse non mantenute. Quando sono arrivato, la società non pagava neanche le penne e la carta igienica. Io sono orgoglioso di quello che ho fatto. Penso che tutto questo sia un orgoglio per i palermitani, ma non mi piace il fatto di aver subito insulti da una parte della tifoseria. Questo non è bello e non deve succedere». Poi il commiato dell’ex numero uno di viale del Fante: «Oggi vi saluto, vi presento Paul che secondo me è la persona giusta come età e come forza finanziaria. Ho spiegato loro che gli investimenti umanitari oggi nel nostro Paese riguardano la creazione di posti di lavoro. Nel consiglio d’amministrazione rimango ancora io, poi quando avverrà il closing lui avrà la maggioranza».

A questo punto la parola è passata proprio a Baccaglini: «Grazie al presidente Zamparini per la bella presentazione, ma soprattutto per avere introdotto una delle chiavi più importanti di questo progetto, ovvero l’aspetto legato alla gente di Palermo. In questi mesi mi hanno fatto sorridere i commenti. È da mesi che cerchiamo di mettere in piedi quest’operazione che si articola su moltissimi aspetti. Il percorso che mi ha portato qui oggi è quello delineato dal presidente Zamparini: io partecipavo a una cordata americana di cui Frank Cascio era il caposquadra, il mio gruppo era più un financial advisor». Visibilmente emozionato, Baccaglini spiega cosa lo ha spinto a interessarsi alla società siciliana: «In occasione di quella trattativa ho potuto vedere che dietro al Palermo Calcio batte un cuore che nel corso degli anni si è sviluppato con il Gruppo Zamparini. C’è una visione d’insieme molto bella, questo mi ha colpito. Quando l’operazione con Cascio non ha funzionato, questo mi ha portato a volere approfondire il discorso». Il nuovo presidente poi ringrazia ancora una volta Zamparini: «Lui è l’unico ad aver creduto in un giovane, in un gruppo: io sono uno dei soci di questo gruppo, ma il presidente è felice di questo perché nonostante la giovane età c’è l’energia che in certi ambienti manca perché c’è una classe che non vuole cedere il passo. In questo mese uscirà il nuovo film di Veronesi, “Non è un paese per giovani”. Io credo di essere un esempio che smentisca questo».

Inevitabile che al nuovo presidente si chiedano chiarimenti sul fondo che rappresenta e sulle voci circolate ieri: «In qualunque mondo ci sono molti casi di omonimia. La parola fondo è una definizione semplificata per parlare dei servizi finanziari che abbiamo messo a punto. Si parla di qualcosa che va oltre il concetto stesso di fondo. Funziona tutto per passaparola, da un cliente soddisfatto che consiglia a un suo amico di provare queste soluzioni. Noi siamo sempre rimasti una realtà dietro le quinte: nel mondo degli investimenti essere anonimi è un valore aggiunto, perché tanti clienti hanno bisogno della confidenzialità». A questo punto emerge tutta la determinazione del presidente italo-americano: «Voglio parlare subito col sindaco per i progetti relativi allo stadio e al centro sportivo. Se ci sono i permessi noi siamo pronti a cominciare. Siamo pronti anche per i progetti sportivi, speriamo di salvarci e restare in serie A, ma se sarà serie B abbiamo un piano B. La persona che doveva verificare la solidità della nostra forza era il presidente Zamparini e l’ha fatta. Vista la credibilità che ha, potete fidarvi del suo giudizio».

Impossibile sapere qual è il prezzo concordato per la cessione della società: «Tutti i dettagli della meraviglia di fare affari in un certo modo sono confidenziali – spiega Baccaglini – e fanno parte dell’accordo raggiunto tra Zamparini e il sottoscritto. Il Palermo Calcio è inserito all’interno di una progettualità più grande. Parlare di cifre non fa parte del mio modo di fare. Il problema delle cifre è che creano aspettative, la gente proietta le proprie aspettative proprio su queste. Lo stadio e il centro sportivo sono per noi la chiave di questo progetto, anche perché basti pensare alla visibilità che un’infrastruttura del genere può dare a Palermo». A questo punto si torna a parlare dei progetti e delle strutture che da qui in avanti si vogliono realizzare: Abbiamo avuto modo di valutare all’interno gli asset del presidente Zamparini i due progetti esistenti che sono bellissimi. Già questa settimana incontreremo le istituzioni per spiegare faccia a faccia quello che vogliamo fare. Li ho visti sulla carta e sono due progetti eccezionali, spero che fra qualche anno ci guarderemo indietro e ci diremo che era proprio una figata». Infine, un pensiero dedicato al dialogo con le istituzioni: «Il dialogo con Regione e Governo è fondamentale, bisogna conoscere le istituzioni e la cosa deve essere biunivoca. Col tempo mi piacerebbe che in questo progetto Palermo confluissero tutte le idee che noi non abbiamo avuto».

Luca Di Noto

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