Una fine ma anche un principio. Il punto di incontro, in casa rosanero, è in questo caso la gara contro il Latina in programma domani alle 18 (inizialmente l’orario previsto era le 21 ma in base agli accordi intercorsi tra le due società il fischio di inizio sarà anticipato) allo stadio Francioni. È l’ultimo appuntamento del 2021 e anche la prima giornata di ritorno del girone C. Ed è proprio in virtù di questa collocazione – l’introduzione di nuove puntate coincide con i titoli di coda dell’anno solare e della prima parte del campionato – che il match rappresenta un’importante verifica per un Palermo che in terra laziale potrà portare nel proprio bagaglio tutte le informazioni acquisiste durante il girone d’andata. Chiuso al terzo posto in classifica a quota 33 in compagnia della Turris con uno score di 9 vittorie, 6 pareggi e 4 sconfitte. La formula inizio=fine applicata a Latina-Palermo è compatibile con l’espressione ‘tirare le somme’: ci sono i presupposti per tracciare un primo bilancio ed è per questo motivo che prendere spunto dagli insegnamenti ricevuti nel corso della prima parte di questa stagione non può che essere un’utile lezione in vista della gara di domani.
Nel girone d’andata, ad esempio, gli uomini di Filippi hanno racimolato solo 9 punti in trasferta, pochi per un gruppo intenzionato a non perdere contatto visivo con la capolista Bari avanti otto punti o rimanere comunque agganciato al treno diretto verso una posizione favorevole nella griglia dei playoff. Nelle ultime due partite esterne contro AZ Picerno e Catania, peraltro, la squadra ha rimediato due sconfitte rimanendo a secco di gol. Ecco un’altra spia comparsa di recente sul cruscotto della macchina guidata da Filippi. I rosanero, che in generale e al netto dei recuperi non segnano da 182 minuti e cioè dall’acuto vincente di Brunori all’88’ della sfida casalinga con il Monopoli, in queste ultime settimane hanno steccato in fase realizzativa. Un altro dato di realtà che stride con le ambizioni di una formazione che vuole recitare un ruolo da protagonista.
Le esperienze vissute servono a capire dove e in che modo migliorare? Il rendimento deludente in trasferta contro le cosiddette matricole è un altro campanello d’allarme scattato durante il girone d’andata e che i rosa a Latina dovranno iniziare a spegnere contro una squadra, tuttavia, che ha grandi motivazioni («Quella con il Palermo è una gara da non sbagliare anche perché vogliamo regalare una bella soddisfazione ai tifosi prima della fine dell’anno» – ha dichiarato il tecnico nerazzurro e grande ex di turno Daniele Di Donato) e che in casa è particolarmente temibile come dimostra lo score di quattro vittorie di fila e un pareggio nelle ultime cinque sfide tra le mura amiche. «Dopo avere sbagliato la partita più importante, a Catania, avevo chiesto ai miei giocatori di essere aggressivi con il Bari e devo dire che abbiamo fatto un’ottima partita – ha sottolineato Filippi – ma adesso penso solo alla gara con il Latina, una partita molto importante e delicata. La classifica è ben delineata ma noi vogliamo migliorarla e puntiamo ad insidiare il primo posto. Il match con il Bari ormai è passato, io e i ragazzi siamo concentrati sulla sfida di domani contro una squadra forte e che ci darà filo da torcere».
Sono venti i convocati. Out gli infortunati Valente e Marong oltre al difensore centrale Marconi (indisponibile per problemi fisici) e a Doda, escluso anche dalla lista degli effettivi per la gara con il Bari «perché – ha dichiarato Filippi domenica nel post-partita – in settimana non ha risposto alle indicazioni». Per logiche di turnover legate a questo ciclo di gare ravvicinate il tecnico rosanero con ogni probabilità si affiderà domani a forze fresche. Motivo per cui tra coloro che hanno prenotato un posto in prima fila figurano l’esterno destro Almici, il centrocampista Luperini – reduci entrambi da un turno di squalifica – e il laterale sinistro Giron avviato verso il definitivo recupero in seguito ad un fastidio al piede. Non va esclusa inoltre l’opzione Floriano, jolly offensivo che contro il Bari, da subentrato, ha avuto un buon impatto sul match dimostrando sia in un modulo con la difesa a tre (3-4-1-2) sia in un Palermo disegnato con la linea a quattro (4-3-1-2 e successivamente anche 4-2-3-1 quando nel finale Filippi ha schierato come prima punta il baby Corona) di potere dare un utile contributo al culmine di un periodo in cui ha avuto poco spazio.
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