Pachino, arrestato per estorsione a pizzeria «In cambio della protezione cibo a domicilio»

Cento euro alla settimana. A tanto ammontava la somma richiesta al titolare di una pizzeria di Pachino da parte di Pasquale Falco, 27 anni, finito in carcere ieri mattina. Secondo le ricostruzioni del commissariato di polizia, l’uomo – che stava già scontando una pena agli arresti domiciliari per detenzione illegale di armi da fuoco – avrebbe avviato l’attività estorsiva facendosi recapitare a casa il pane, da parte del titolare di un panificio, e le pizze dall’altra vittima. Merce che, però, non avrebbe mai pagato. «Falco ha abusato del fatto che avesse a che fare con esercizi commerciali abbastanza redditizi – spiegano a MeridioNews dal commissariato –. Nel caso della pizzeria, il giovane ha intimato al proprietario di consegnarli cento euro alla settimana, ma alla fine, per creare un vincolo permanente, si è accontentato di una somma più piccola, 70 euro, che in alcuni casi veniva riscossa da un suo complice. In cambio offriva protezione per l’attività commerciale e per la famiglia della vittima, la quale per un po’ di tempo ha pagato, fino a quando siamo intervenuti noi».

L’arresto sarebbe scaturito, tra le altre cose, da una tentata estorsione che risale al mese di ottobre, quando il 27enne «ha chiesto al titolare di un panificio della zona di consegnargli una somma di 500 euro, altrimenti non gli avrebbe più consegnato il suo furgone da lavoro che gli aveva sottratto pochi giorni prima, dopo la consegna a domicilio del pane». Il panettiere, però, si sarebbe rifiutato di pagare ma «non ha mai denunciato il sequestro» del mezzo, che è stato poi trovato dagli agenti nei pressi dell’abitazione di Falco, già sotto il loro mirino. «Le vittime non hanno sporto denuncia, perché in casi come questo il principale muro da abbattere è proprio quello della paura, si teme per l’incolumità propria, dei familiari e del negozio», aggiungono i poliziotti. 

Grazie a una complessa attività di indagine, durata circa due mesi, gli investigatori – analizzando tutta una serie di ricchi riscontri indiziari – sono riusciti a incastrare il malvivente e arrestarlo a distanza di un anno esatto dalla misura cautelare degli arresti domiciliari cui era stato sottoposto nel novembre del 2015. Su Falco, che non avrebbe alcun collegamento mafioso, gravavano già diversi precedenti e un «curriculum criminale notevole». In passato, infatti, sarebbe stato condannato per una serie di reati che vanno dalle rapine agli stupefacenti. Adesso dovrà rispondere di tentata estorsione ai danni del titolare del panificio e di estorsione in concorso ai danni del titolare della pizzeria, entrambi reati aggravati. 

«Abbiamo avvisato le vittime dell’arresto e le abbiamo rassicurate, facendo capire loro che se ci fosse una maggiore condivisione di informazioni, si potrebbero ottenere prima determinati risultati. Pasquale Falco adesso è dietro le sbarre, a Cavadonna, e ci rimarrà per un po’ di tempo». «L’estorsione annienta la libertà di scelta, di autodeterminazione, crea un dominio psicologico nella vita della persona vessata – aggiunge uno dei poliziotti che ha partecipato alle indagini -. L’arresto di oggi è importante perché serve a dare uno scossone a chi si piega al pizzo. Quindi – conclude rivolgendosi agli imprenditori taglieggiati – usate sempre l’arma della denuncia e condividete le informazioni di cui siete in possesso con le forze dell’ordine».

Danilo Daquino

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