Arriva un altro no alla realizzazione del termovalorizzatore di San Filippo del Mela. Il progetto di Edipower di riqualificazione della centrale termoelettrica e di conversione in termovalorizzatore prevede la combustione di circa 500mila tonnellate di rifiuti all’anno, provenienti soprattutto dalle province di Messina, Catania ed Enna. L’impianto ha registrato il parere negativo del ministero dei Beni Culturali.
Dopo quello della città metropolitana dello scorso 30 marzo, adesso arriva il no del ministero in risposta alla nuova richiesta presentata dal gestore della centrale di Archi. Un no che ricalca quello già dato due anni fa nel 2015 e sul quale Edipower ha presentato ricorso al Tar del Lazio, dove è ancora pendente. In questi 24 mesi non è pervenuto alcun riscontro da parte della Regione, che era stata invitata a trasmettere le proprie valutazioni in merito alla richiesta di riesame che Edipower ha presentato. Il parere negativo del ministero è motivato anche sulla scorta del nuovo piano paesaggistico, perché in contrasto «con gli obiettivi di salvaguardia ambientale dell’area». Stessa motivazione contenuta nel parere negativo espresso dal sindaco della città metropolitana Renato Accorinti perché «il sito produttivo andrebbe ad insistere in un’area già dichiarata ad elevato rischio di crisi ambientale, nonché sito di bonifica di interesse nazionale dell’area industriale di Milazzo».
«Questo ministero, non disponendo di propri organi territoriali in Sicilia, – si legge nella nota della direttorice Caterina Bon Valsassina -, prima di qualsiasi espressione riguardante questioni inerenti quella della Regione – nell’ottica di una proficua e leale collaborazione – chiede l’acquisizione della valutazione di competenza da parte degli uffici siciliani». Anche perché rileva che l’inopportunità di «un pronunciamento in merito alla legittimità del provvedimento della Soprintendenza, prima della pronuncia del Tar e tenuto conto anche dell’approvazione del Piano paesaggistico, si ritiene di non modificare il parere già espresso».
A gioire per questo nuovo no sono soprattutto le associazione ambientaliste e anche i Comuni della valle del Mela. «Ci aspettavamo il parere negativo – spiega Peppe Maimone, presidente dell’Adasc – perché conferma che le nostre osservazioni erano fondate. L’impianto non si può realizzare nella nostra zona». Anche nel parere negativo dato dalla città metropolitana di Messina sul termovalorizzatore della Valle del Mela viene ribadito che lo stesso «tiene conto dell’elevato carico antropico insistente nell’area industriale, del rischio sanitario ed ambientale che deriva dal superamento delle concentrazioni di elementi inquinanti e dalla necessità di assumere rapidi ed improrogabili interventi di risanamento che fanno propendere per una riduzione del carico inquinante non consentendo l’introduzione di ulteriori tipologie emissive».
E come ribadisce Maimone, «si tratta di dati non più confutabili perché confermati dall’Istituto superiore della Sanità e dal dipartimento epidemiologico della Regione». Sul progetto dell’Edipower è ancora in corso l’iter al ministero per l’Ambiente per la valutazione di impatto ambientale, ma come conclude il presidente dell’Adasc «il parere sulla Via viene dato di concerto dai due dicasteri. Avendo incassato il no di quello dei Beni Culturai, siamo fiduciosi che porti alla stessa decisione anche l’altro ministero. Anche perché ricordo che gli impianti di raffinazione o produzione di energia elettrica sono stati dichiarati detrattori paesaggistici e per legge ne è stato vietato l’ampliamento e/o il potenziamento».
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