Oriana Fallaci: La forza della Ragione

A poco più di due anni da “La rabbia e l’orgoglio” pubblicato qualche mese dopo l’attacco alle Torri Gemelle, Oriana Fallaci lancia una seconda patata bollente…e all’indomani della strage dell’11 Marzo a Madrid, va in stampa “La forza della Ragione”.

Un libro destinato ad alzare un gran polverone e suscitare polemiche per i modi in cui i temi del terrorismo, della politica internazionale e interna, vengono trattati. Modi sicuramente poco ortodossi, spesso troppo crudi, a volte esageratamente ostili…Ma da qui a parlare di razzismo, xenofobia e arrivare all’estremo paragone col “Mein Kampf” di Hitler però, caspita, ce ne passa…!

 

Ancora una volta pone l’accento sulla “questione Ragione”, e La prende spesso in ballo poiché vuol far notare come, a suo avviso, i suoi discorsi siano il risultato obiettivo di una lucida e attenta analisi di ciò che sta succedendo nel mondo in questo momento storico. Tanto è vero che si definisce Mastra Cecca perché, come successe a Mastro Cecco nel 1300, anche lei viene “perseguitata” per aver detto la verità…Come se affermare che la terra è rotonda e dire che l’islam è una minaccia da combattere,  fossero due cose con lo stesso grado di dimostrabilità!

 

E se da un lato inneggia alla Ragione come movente delle sue parole, ogni tanto cede alla rabbia.

Così alla fine dell’ottavo capitolo quasi si scusa per la rabbia di due anni fa e continua il suo discorso.

 

Confusi sulla natura di un discorso che si dice talvolta dettato dalla rabbia, altre dalla ragione, e tenuto conto del fatto che, a dispetto del titolo, di tanto in tanto la ragione lascia il posto a sentimenti d’inferocita passione, cerchiamo adesso di capire il messaggio che la scrittrice vuole lanciare.

 

Tra invettive e “letterine” a personaggi più o meno noti, fra rimproveri e qualche insulto, la scrittrice illustra e argomenta i casi che dimostrerebbero l’assoggettamento dell’Europa ai Paesi Arabi. Un’Europa, dunque, che sembra aver perso il suo potere e la sua identità, che sembra assumere sempre più le fattezze di un’Eurabia proiettata verso un processo di “islamizzazione”. 

 

Oriana inizia una sorta di “lode al Cristianesimo” inteso, non come religione, ma come grande rivoluzione. E da questa posizione rimprovera la Chiesa Cristiana che non si difende come, a suo parere, dovrebbe.

Per fare un esempio: in Arabia Saudita, come in molti Paesi Arabi, il Cristianesimo è bandito. E mentre in Europa, in Italia soprattutto, si proclamano e reclamano la tolleranza religiosa e la pace, dall’altra parte si assiste ad episodi di ostilità e di Crocifissi scaraventati giù dalle finestre.

 

Lungi dallo sposare l’idea della Fallaci secondo cui non esiste un islam buono e un islam cattivo, ma esiste solo un islam, credo comunque che sia vero il fatto che nel mondo Arabo c’è molta ostilità  e poca volontà a collaborare per la pace internazionale, e non so dire onestamente se questo sia un problema legato direttamente all’islam, ma sicuramente è un problema che,  prima di essere politico e militare, è anzitutto culturale. Né, d’altro canto, si può pensare di imporre loro i nostri modelli di vita, di  pensiero, di società, di politica. La democrazia non si può né esportare né tanto meno imporre…come del resto noi non accettiamo, né mai dobbiamo accettare, le imposizioni delle frange più estremiste che minacciano d’attentati terroristici al fine di piegare “quei cani infedeli “ che saremmo noi…

 

La questione è assai complessa e più grave di quanto sembri e se la Fallaci sembra avere le idee chiare sul da farsi…Bhe! Io dico che la soluzione non è poi così semplice da trovare e tanto meno è giusto che venga imposta al mondo intero e decisa da una parte sola…Certo se l’ONU funzionasse come dovrebbe forse non saremmo arrivati a tanto…o forse si, chi può dirlo adesso?

 

Non che la rabbia non sia legittima in situazioni come questa, ma a che serve inasprire ancor più gli animi lanciando parole pesanti come massi?!Anche quando si pensa di dire la verità non credo serva a qualcosa ricorrere a toni estremi, né da una parte, né dall’altra…Mediare non vuol dire essere deboli,  tolleranza non significa sottomissione, diplomazia non vuol dire assoggettamento…

 

Stefania Placenti

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