Omicidio in via della Conciliazione Un uomo ucciso a colpi di pistola

Omicidio a Palermo. A poche ore di distanza dall’agguato in via dell’Allodola, dove un uomo di 32 anni, Luigi Cona, è stato gambizzato, Palermo ripiomba nel terrore. Teatro della violenza sanguinaria ancora una volta, come nel pomeriggio, il quartiere Falsomiele. La vittima è Salvatore Sciacchitano, 29 anni, da tutti conosciuto come Mirko, è stato ucciso a colpi di pistola in via della Conciliazione. I killer non gli hanno dato scampo, gli hanno sparato alla testa, una vera e propria esecuzione, prima di fuggire a bordo di un’auto. 

Insieme a lui al momento dell’agguato nella sala scommessa “Bet” c’era un 22enne, rimasto ferito all’addome e trasportato dal 118 all’ospedale Policlinico, dove si trova ricoverato e piantonato con 30 giorni di prognosi. Mirko da qualche mese si era sposato: la moglie, di professione parrucchiera, è stata la prima a giungere sul luogo del delitto. Insieme a lei la madre del giovane. «Vedi se respira – dice alla nuora – non può essere vero. La mia vita è finita». 

Un omicidio che arriva a distanza di poche ore da un altro fatto di sangue. Un tentativo di omicidio avvenuto nella vicina via dell’Allodola, teatro di una sparatoria in cui un uomo, Luigi Cona, 32 anni, proprietario della rosticceria “Al Bocconcino” è stato gambizzato. In due con il volto coperto hanno fatto irruzione nei locali e hanno sparato. Quattro colpi di pistola, che lo hanno raggiunto tre alla gamba sinistra e uno alla destra. Poi i due si sono allontanatati a bordo di una Honda SH di colore bianco, facendo perdere le proprie tracce. 

Quando è giunto al pronto soccorso dell’ospedale Civico, con i proiettili conficcati nelle gambe, ai carabinieri ha raccontato di una rapina finita nel sangue: si sarebbe rifiutato di consegnare l’incasso della giornata e così i due hanno fatto fuoco. Una versione che non convince gli investigatori, per i quali non è esclusa, invece, l’ipotesi di un regolamento di conti per qualche sgarro. Chi ha sparato, infatti, non voleva uccidere Cona: ha mirato alle gambe. Un avvertimento, una lezione che il 32enne non avrebbe più dovuto dimenticare. Resta da capire, adesso, se il delitto di Schiacchitano, sul cui corpo è stata disposta l’autopsia, sia collegato all’agguato di cui Cona è rimasto vittima. Avvenuto qualche ora prima e nello stesso quartiere, una fiorente piazza dello spaccio. Gli investigatori, coordinati dal pm Luca Battinieri, non lo escludono. 

La vittima: Salvatore Sciacchitano

Redazione

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