Prenderebbe sempre più consistenza l’ipotesi che Antonio Crispi, il 44enne di Biancavilla trovato morto con la testa fracassata all’interno della propria auto domenica mattina, sarebbe stato punito per qualcosa dal suo o dai suoi aguzzini. Per quale motivo e da chi sono i principali elementi ai quali stanno lavorando i carabinieri della compagnia di Paternò e i colleghi del nucleo operativo del comando provinciale. Che anche ieri hanno ascoltato la moglie della vittima per comprendere se fosse a conoscenza dell’eventualità che Antonio Crispi sabato sera avesse un appuntamento.
«La signora Crispi non sapeva che il marito avesse un incontro, potrebbe essere stata una cosa dell’ultima ora – afferma il legale della famiglia Dario Pastore, nominato nella mattinata di ieri – Ne sapremo di più nelle prossime ore». Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Antonio Crispi sarebbe stato assassinato in un arco temporale compreso tra le ore 22.30 e le 00.30 di sabato. Pare che l’uomo sia stato ammazzato proprio nella zona del ritrovamento del cadavere, area dove avrebbe potuto avere un appuntamento con il suo o i suoi assassini.
L’ispezione cadaverica effettuata dal medico legale Giuseppe Ragazzi avrebbe rilevato delle ferite alla ginocchia. Escoriazioni come se il 44enne fosse stato inginocchiato per diversi minuti. Poi, una volta alzatasi, la vittima sarebbe stata colpita alla testa con sasso, mentre si trovava in macchina: chi l’ha colpito si sarebbe dovuto trovare dentro l’auto, dalla parte del lato passeggero o nel sedile posteriore. E se fossero state due le persone con cui Crispi avrebbe avuto una diatriba poi degnerata? Nel pomeriggio di lunedì i carabinieri hanno ascoltato per ore una donna, un amica dell’uomo. Un lungo interrogatorio su cui gli inquirenti mantengono il massimo riserbo.
Intanto il sostituto procuratore Rosaria Molè ha incaricato i medici legali Giuseppe Ragazzi e Claudia Tornello che oggi pomeriggio procederanno ad effettuare l’autopsia sul cadavere di Antonio Crispi. «Come parte offesa abbiamo proceduto alla nomina di un nostro consulente – spiega l’avvocato Dario Pastore -, il docente di Medicina legale all’università di Messina Giulio Cardia».
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