Alle 4 del mattino del 5 ottobre del 2015 un pezzo di costone si staccò dalla collina in territorio di Letojanni finendo sull‘autostrada Catania-Messina, nella carreggiata in direzione del capoluogo etneo. Tanta paura, ma nessun ferito. Per quell’episodio, che comportò la chiusura della A18 e penti disagi per giorni alla circolazione, ci sono dieci indagati.
Oggi i carabinieri del comando provinciale di Messina e del nucleo operativo ecologico di Catania hanno notificato dieci avvisi di garanzia, l’accusa è di disastro ambientale in concorso e falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici. I provvedimenti sono stati eseguiti a Messina, Misterbianco e Venezia. Nei giorni successivi alla frana il sindaco aveva emanata un’ordinanza di evacuazione per alcune case costruite in cima alla collina. E i sopralluoghi dei tecnici del Consorzio autostrade siciliane avrebbero evidenziato la realizzazione di lavori abusivi.
A due anni di distanza la frana è ancora lì, e il traffico è deviato sulla carreggiata in direzione Messina dove si procede col doppio senso di marcia. Recentemente, il direttore generale del Cas, Salvatore Pirrone, ha annunciato che i lavori dovrebbero partire a gennaio e ultimarsi entro la fine del 2017.
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