Una perizia psichiatrica è stata disposta per Giuseppe Lanteri, il 19enne accusato di aver ucciso l’ex suocera Loredana Lopiano lo scorso 27 settembre sull’uscio della sua abitazione, in via Savonarola ad Avola. La richiesta di incidente probatorio presentata dall’avvocato difensore del giovane, Antonino Campisi, è stata accolta e il prossimo 28 novembre verrà conferito l’incarico a un perito specialista in psichiatria nominato dalla giudice per le indagini preliminari Carla Frau. «Ho presentato questa istanza perché serve ad acquisire una prova necessaria per valutare, in generale, lo stato psichico del mio assistito – spiega il legale a MeridioNews – e per vedere se nel momento in cui ha commesso il reato era in grado di comprendere ciò che faceva».
Già durante l’udienza di convalida del fermo per l’ex fidanzato della figlia più piccola dell’infermiera avolese, l’avvocato Campisi ha presentato della documentazione medica dell’anno scorso in cui si attesta che il ragazzo è effetto da epilessia e da una patologia che ha gravi ripercussioni sulla memoria, in particolare nelle fasi precedenti un attacco epilettico. «Insomma, lo stato psichico del ragazzo – dichiara il legale – non è eccellente nemmeno adesso. Non sta bene e non ha ancora meditato su quello che ha fatto. Io e i familiari, quando andiamo a trovarlo in carcere – aggiunge – evitiamo di affrontare l’argomento perché già soffre molto e si deve ancora abituare a vivere in regime carcerario». A fine settembre, l’avvocato ha chiesto la sostituzione della detenzione con gli arresti domiciliari in una struttura specializzata. La richiesta non è stata accolta dalla gip.
Il prossimo 3 novembre, intanto, su disposizione della procura di Siracusa verrà svolto un accertamento irripetibile sui tre cellulari di Lanteri, della vittima e della figlia di quest’ultima. «Perché – spiega Campisi – bisogna vedere se c’è un collegamento con quello che poi è scattato nelle mente del ragazzo che ha riferito di messaggi postati, nei giorni precedenti al delitto, dalla ragazza su vari social network (Facebook e Instagram) e di scambi in conversazioni private». Verranno analizzate anche eventuali connessioni tra i tre contatti telefonici per capire le dinamiche precedenti all’omicidio.
Davanti al giudice per le indagini preliminari, lo scorso 29 settembre, Lanteri ha raccontato di essersi appostato davanti casa della ex ragazza per chiarire alcuni aspetti sugli strascichi della fine della loro relazione, durata tre anni e finita lo scorso marzo. Il 19enne avrebbe avuto l’intenzione di ribadire di essersi rassegnato alla fine della relazione. Delle cinque coltellate inflitte alla mamma della sua ex fidanzata ha detto di non ricordare nulla e non è riuscito nemmeno a ricostruire la dinamica e i motivi dell’aggressione. Dopo aver fatto perdere le tracce di sé per l’intera giornata dopo l’omicidio, il giovane è stato ritrovato e arrestato dalla polizia, poco dopo la mezzanotte, sugli scogli del lungomare di Avola.
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