La giudice per le indagini preliminari del tribunale di Siracusa, Carla Frau, ha nominato la neuropsichiatra catanese Elettra Cultrera per eseguire la consulenza con cui accertare le condizioni di sanità mentale di Giuseppe Lanteri, il 19enne avolese accusato di aver ucciso con cinque coltellate l’ex suocera Loredana Lopiano lo scorso 27 settembre sull’uscio della sua abitazione, in via Savonarola ad Avola.
La specialista adesso avrà 60 giorni di tempo per depositare la perizia con cui verrà stabilito se Lanteri fosse in grado di intendere e di volere nel momento in cui ha commesso l’omicidio dell’infermiera madre della sua ex fidanzata. Le operazioni peritali inizieranno la mattina del 19 dicembre la mattina nel carcere di Siracusa, dove il ragazzo si trova detenuto al terzo piano nella sezione protetti. La gip ha fissato un nuovo incidente probatorio per il prossimo 6 febbraio per il deposito della perizia.
«Sta soffrendo, non si è tranquillizzato e sembra in stand-by. Al di là dell’esito cui porterà la perizia – dice a MeridioNews Antonino Campisi, l’avvocato difensore del giovane che ha presentato istanza per valutarne lo stato psichico – io credo che il fatto di entrare in contatto con una persona qualificata e specializzata in questo settore lo potrà aiutare ad affrontare il futuro non solo processuale. Nell’ultimo periodo sta iniziando pian piano a interagire ma non si riesce ancora a fare un passo avanti».
Durante l’udienza di convalida del fermo per l’ex fidanzato della figlia dell’infermiera avolese, l’avvocato Campisi ha presentato della documentazione medica dell’anno scorso in cui si attesta che il ragazzo è affetto da epilessia e da una patologia che ha gravi ripercussioni sulla memoria, in particolare nelle fasi precedenti un attacco epilettico. A fine settembre, l’avvocato ha chiesto la sostituzione della detenzione con gli arresti domiciliari in una struttura specializzata. La richiesta non è stata accolta dalla gip.
Davanti al giudice per le indagini preliminari, lo scorso 29 settembre, Lanteri ha raccontato di essersi appostato davanti casa della ex ragazza per chiarire alcuni aspetti sugli strascichi della fine della loro relazione, durata tre anni e finita lo scorso marzo. Il 19enne avrebbe avuto l’intenzione di ribadire di essersi rassegnato alla fine della relazione. Delle cinque coltellate inflitte alla mamma della sua ex fidanzata ha detto di non ricordare nulla e non è riuscito nemmeno a ricostruire la dinamica e i motivi dell’aggressione. Dopo aver fatto perdere le tracce di sé per l’intera giornata, il giovane è stato ritrovato e arrestato dalla polizia, poco dopo la mezzanotte, sugli scogli del lungomare di Avola.
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