Oggi Palermo dedica una Piazza a Girolamo Li Causi

Oggi, a Palermo, il piazzale tra le vie Giuseppe Lanza di Scalea, Vito Muciaccia e T. S. 45 della settima circoscrizione, nei pressi del Velodromo, sarà intitolato al politico Girolamo Li Causi (nella foto a sinistra tratta da salvatoreloleggio.blogspot.com)

“Una scelta importante per la città e per la sua memoria storica – dice in una nota Elio Sanfilippo, presidente regionale di Legacoop. Il dirigente della Lega siciliana delle cooperative plaude “alla decisione dell’amministrazione Orlando”.

“Li Causi – aggiunge Sanfilippo – è stato un grande dirigente politico e sociale. Partigiano, direttore dell’Unità per breve periodo, al suo nome si lega la storia del Pci siciliano di cui stato il primo segretario e il forte impegno personale contro la mafia. Fu lui che denunciò con forza, facendole diventare un caso nazionale, le responsabilità e le collusioni della Strage di Portella delle Ginestre. Per la città domani sarà un grande giorno”.

Tutto vero. Condividiamo, punto per punto, quanto affermato da Elio Sanfilippo. Però ci sembra il caso di ricordare anche le pagine oscure della sinistra siciliana di matrice comunista. Azioni poco nobili delle quali Li Causi fu vittima.

Nella metà degli anni ’50 del secolo passato, Li Causi e Pompeo Colajanni chiesero e, a fatica, ottennero l’istituzione della prima Commissione regionale Antimafia costituita a Sala d’Ercole. Una grande vittoria politica finita malissimo.

Qualche anno dopo – precisamente nell’ottobre del 1958 – il Pci siciliano, su input del segretario nazionale del Partito, Palmiro Togliatti – appoggiava la Giunta del democristiano ribelle, Silvio Milazzo.

Li Causi era fermamente contrario a questa spregiudicata operazione politica, perché sosteneva – e non aveva torto – che sarebbe stata gestita anche dalla mafia. Ma il Pci tirò avanti lo stesso ed estromise Li Causi dalla gestione del Partito in Sicilia. Queste è storia.

I Governi Milazzo – ce ne furono tre, tutti di breve durata, il primo serio e di rottura, il secondo e il terzo pessimi – furono contrassegnati, come Li Causi aveva previsto, dalla costante presenza dei mafiosi.

Soprattutto l’ultimo Governo Milazzo fu espressione di interessi molto discutibili: basti ricordare la concessione delle esattorie siciliane dell’epoca ai cugini Nino e Ignazio Salvo che, proprio con il Milazzismo, iniziano la loro irresistibile ascesa.

Ovviamente, oltre ad estromettere Li Causi dalla gestione del Pci in Sicilia, lo stesso Partito di Togliatti mandò a carte quarantotto la prima Commissione Antimafia di Sala d’Ercole. Che, di fatto, non operò mai proprio per non creare problemi ai parlamentari regionali del Pci dell’epoca impegnati nei discutibili Governi di Silvio Milazzo (e in discutibilissime ‘operazioni’).

Poi Li Causi sarà per tanti anni parlamentare nazionale del Pci eletto in Sicilia e sarà uno dei protagonisti della prima Commissione parlamentare Antimafia nazionale, che opererà dal 1962 al 1976. Li Causi, nella sua vita politica, terrà sempre la schiena ‘dritta’ contro la mafia.  (a destra, Silvio Milazzo, foto tratta da ecorav.it)

Domani, quando si parlerà di Girolamo Li Causi, sarebbe utile ricordare anche le pagine nere che il Pci siciliano ha scritto sulla pelle dello stesso Li Causi. Compreso il fiele che dovette ingoiare nel vedere il suo Partito inguaiato per un anno e mezzo con gli ‘strani’ alleati e sostenitori dei Governi Milazzo.

 

Giulio Ambrosetti

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