Il suo lido era dotato di apposita concessione demaniale, ma non delle autorizzazioni per svolgere attività di tipo ricettivo. Eppure, i poliziotti del commissariato Borgo Ognina avrebbero scovato alcuni mini-appartamenti abusivi che servivano a qualificare lo stabilimento come «villaggio turistico». Il titolare di un lido ubicato nell’Oasi del Simeto risulta indagato in stato di libertà per reati nell’ambito dello scarico di acque reflue ed anche per frode in commercio e violazioni sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. Non solo le strutture costruite non erano autorizzate, ma anche gli agenti avrebbero accertato l’illecita gestione delle acque reflue, smaltite utilizzando delle vasche di raccolta e non secondo quanto previsto dalla legge. Gli scarichi delle acque nere e grigie sono stati sequestrati, chiuse le cisterne contenenti acqua.
I controlli sono stati estesi anche al bar/ristorante del lido, dove durante i controlli sono stati rinvenuti circa 160 chili di alimenti surgelati non contrassegnati come tali nel menù esposto al pubblico. Infine, i poliziotti avrebbero accertato la presenza di lavoratori irregolari, circostanza segnalata all’Ispettorato provinciale del Lavoro.
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