Per far fronte alla concorrenza bisogna aumentare la qualità e produrre per il mercato. Questa l’idea di fondo del seminario inserito nel ciclo Jean Monnet tenuto dalla facoltà di Agraria e che ha avuto come relatori principali il direttore dellOrganismo di coordinamento dellAgenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) Giancarlo Nanni e il direttore dellArea controlli dellAgea Riccardo Diofebi. Rivolgendosi ad un pubblico specializzato hanno esposto le linee essenziali della riforma della Pac e i limiti e i difetti delle politiche nazionali e comunitarie passate.
La riforma agricola si accompagna ad una finanziaria che comporterà alla sua attuazione un profondo cambiamento dei soggetti in questione e dei loro ruoli. Infatti non saranno più le regioni gli enti pagatori, ma bensì agenzie apposite (quali l’Agea). Il passaggio porterà ad una maggiore responsabilizzazione dello Stato, delle regioni, delle organizzazioni di categoria e degli stessi produttori che dovranno diventare veri e propri imprenditori.
Un grande errore che Nanni attribuisce alle passate Politiche agricole comuni è stato l’intervento tramite aiuti per la produzione. Questo ha portato a una saturazione del mercato che ha danneggiato tutto il sistema.
L’unica soluzione alla quale entrambi i relatori auspicano in vista dell’attuazione della Pac è l’impegno di tutti i soggetti interessati per il recupero di quel mercato comunitario e internazionale nel quale l’Italia dovrebbe godere di maggiore spazio.
http://europa.eu.int/comm/agriculture/capreform/index_it.htm
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