Non solo certificati: ai forestali mancano anche le divise Elicotteri a disposizione dalla Protezione civile nazionale

Qual è la stagione in cui i forestali sono più essenziali, specialmente i lavoratori dell’anticendio? L’estate. E qual è la stagione in cui dovranno effettuare l’annuale rinnovo delle visite mediche? Sempre l’estate. Si spiega con un paradosso solo apparente la vicenda che da lunedì, e almeno per tutta questa settimana, vedrà coinvolte centinaia di persone nella provincia di Palermo, destinate alla sospensione del servizio in attesa di ricevere l’ok dal medico del lavoro. Per il corpo forestale regionale questi sono stati giorni torridi. E ciò non è dipeso soltanto dalle temperature: l’assenza forzata del personale addetto allo spegnimento degli incendi resta uno spauracchio nell’ipotesi di nuovi roghi nei prossimi giorni. A spegnerli, infatti, potrebbero essere in pochi. A denunciare la paradossale vicenda è la Flai Cgil Palermo. E mentre da Legambiente si chiede la rimozione del capo dell’ispettorato forestale di Palermo, a buttare – è il caso di dirlo – acqua sul fuoco è l’assessore regionale al Territorio, Toto Cordaro, che non si para dietro un dito e ammette che qualche difficoltà, in effetti, c’è stata.

«La nostra battaglia punta ad accorciare il più possibile i tempi di sospensione per garantire un presidio sulle zone più vulnerabili» dichiara a MeridioNews Enza Pisa, segretaria Flai Cgil Palermo, che ieri mattina ha raggiunto un nucleo di lavoratori in protesta davanti la sede dell’ispettorato forestale, quando hanno capito che le sospensioni sarebbero state prolungate e che quindi non sarebbero ancora potuti entrare in servizio. «Il motivo è valido, nel senso che la tutela sanitaria del lavoratore è essenziale – dice ancora Pisa – Stiamo lavorando per fare in modo che ogni tempo morto possa essere ammortizzato. Da lunedì sono stati sospesi i lavoratori di tre distretti della provincia di Palermo, da Bagheria fino ad Alia. Da domani verrà sospeso il servizio nel distretto 3, quello che va da Altofonte fino a Piana degli Albanesi. E questa settimana toccherà anche alle Madonie». 

Un vuoto che si sta provando a colmare nel minor tempo possibile. «Si sta cercando di effettuare il maggior numero possibile di visite – spiega la sindacalista -, dando la priorità alle figure strategiche almeno per avvistamenti, come gli autobottisti e i torrettisti». Sul corto circuito si è espressa anche Legambiente Sicilia. «Crediamo che la Regione debba sanzionare simili negligenze che concretamente determinano l’interruzione di un pubblico servizio indispensabile, cominciando con la sostituzione immediata del capo dell’ispettorato forestale di Palermo – dice il presidente Gianfranco Zanna – Ma al contempo chiediamo che vengano rese immediatamente operative tutte le squadre antincendio richiamando subito in servizio il personale, essendo inaccettabile che per un ritardo burocratico si interrompa un’attività così importante per la tutela dell’ambiente e la sicurezza dei nostri territori e delle comunità che vivono in quelle aree».

A cercare di sedare le polemiche è l’assessore regionale al Territorio, Toto Cordaro. «Le visite mediche sono in corso – precisa l’assessore a Meridionews -, naturalmente i forestali non rientreranno tutti insieme, lasciando il servizio scoperto: man mano che i certificati medici saranno rilasciati, gli operatori torneranno in servizio, in una settimana saremo a regime. Qualche difficoltà – ammette ancora Cordaro – c’è stata anche nelle gare d’appalto per le dotazioni e le divise, ci sono stati dei rilevi sollevati dalla ragioneria generale e anche su quello siamo dovuti intervenire per apportare alcune modifiche, che hanno comportato qualche ritardo».

Ad aggravare il tutto però c’è anche un’altra vicenda: la momentanea mancanza degli elicotteri antincendio. Nonostante infatti la gara d’appalto sia stata aggiudicata il 12  giugno – a vincerla è stato, come l’anno scorso, il raggruppamento temporaneo d’imprese formato da Helixcom ed E+S, uniche partecipanti – il servizio non è ancora partito. Il motivo va rintracciato nell’attesa delle certificazioni antimafia. Passaggio che spetta alle prefetture e che è imprescindibile per l’affidamento di un servizio. A maggior ragione in un caso come questo in cui di fatto non esiste una graduatoria. «Abbiamo raccolto la disponibilità da parte della protezione civile nazionale a intervenire in attesa di poter disporre dei mezzi degli elicotteri, perché in questi giorni di transizione non possiamo rischiare di lasciare il servizio scoperto». 

Ma oltre le rassicurazioni del titolare dell’assessorato al Territorio, restano i dubbi sulle ragioni dei ritardi della macchina amministrativa. «È stato un problema di organizzazione – ammette Cordaro – rispetto al quale ho manifestato il mio disappunto al comandante Principato. Di certo questo sistema, come tutti, resta perfettibile. Ma dall’anno prossimo mi aspetto che sia perfetto. Per questo ho già stabilito che dall’1 ottobre, cioè a immediata conclusione della campagna antincendio, ci metteremo a pianificare per il prossimo anno».

Andrea Turco

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