Non ci resta che leggere

Tasso, Petrarca, Dante, Foscolo e Montale saranno i protagonisti, nei mesi di marzo e aprile, del ciclo di letture “Scritture e letture. Forme della poesia” organizzato dall’ADI (Associazione degli Italianisti) in collaborazione con la Facoltà di Lettere dell’Università di Catania.
Si comincia giovedì 12 marzo alle 16:30 presso il Coro di Notte del Monastero dei Benedettini con il prof Gian Mario Anselmi che parlerà delle “Storie d’amore della Gerusalemme Liberata”.
Con il sottotitolo ‘Forme della Poesia’ abbiamo voluto dare un minimo di unità al discorso senza però essere troppo vincolanti – ci dice Andrea Manganaro, docente il Letteratura italiana presso la Facoltà di Lettere di Catania e responsabile della sezione didattica dell’ADI di Catania – Abbiamo affidato le relazioni centrali a docenti di italianistica che oltre ad essere studiosi di letteratura hanno un’altra caratteristica comune: un’attenzione particolare al mondo della scuola. Gian Mario Anselmi che introduce il ciclo, è infatti docente presso l’Università di Bologna ma anche segretario nazionale dell’ADI, nonché animatore della sezione didattica degli italianisti dell’Emilia Romagna. Un uomo molto sensibile al rapporto con la scuola e la società”.
 
Il titolo “Incontri tra scuola e università”, in continuità con l’anno scorso, svela infatti l’ambizione dell’iniziativa: far incontrare docenti e studenti della scuola e dell’università attorno alla letteratura italiana, superando l’antica modalità del travaso di conoscenze dall’università alla scuola, ma attivando il più possibile un confronto. “La didattica e la ricerca non possono essere due elementi distinti. Esse camminano insieme, sia nella scuola sia nell’università e si incontrano nella funzione principale del docente di letteratura, che è quella di mediatore dei testi. Si comprende, si ama, si può interpretare un autore se si è avuta la fortuna di leggere un saggio, una storia letteraria che fa vivere quel testo, che lo rende attuale, pieno di senso e di domande sul presente. E questo può avvenire grazie all’incontro con un docente capace di mediare il testo”.
 
Subito dopo la lezione del prof. Anselmi, si alterneranno altre voci provenienti dal mondo della scuola: la prof Francesca Trigilio del liceo classico Cutelli e alcuni giovani studiosi del Dipartimento di Filologia Moderna della Facoltà di Lettere che conciliano l’interesse per lo studio e il rapporto con la scuola. “È questo un carattere peculiare delle iniziative catanesi che nasce come risposta alle novità di carattere politico che hanno colpito l’istruzione: il blocco nei confronti dei giovani che si sono formati specificamente per l’insegnamento, i giovani delle Siss, o coloro che avrebbero voluto accedervi e che si sono ritrovati senza più vie d’accesso a questo tipo di formazione. Cosa dire di questi giovani? Non hanno la possibilità di insegnare in modo continuativo, spesso hanno delle supplenze, sono precari. Noi proponiamo di farli riconoscere in un’identità comune e li spingiamo a confrontarsi con nuove proposte didattiche nei confronti della scuola. Il guardare alla scuola non significa banalizzazione, né venir meno delle competenze, ma interrogarsi senza sosta sul senso del nostro lavoro, sul senso del fare e insegnare letteratura oggi”.
 
Questa nuova formula caratterizzerà anche l’ultimo incontro del ciclo di letture, dal titolo quasi ossimorico ‘Un classicismo moderno: I Sepolcri di Ugo Foscolo’ tenuto dal prof Nicolò Mineo, ex preside della Facoltà di Lettere di Catania, mercoledì 29 aprile alle 16:30 presso il Coro di Notte del Monastero.
In mezzo, altri due incontri: martedì 24 marzo la prof.ssa Natascia Tonelli, docente presso l’Università di Siena e presidente nazionale della sezione didattica dell’ADI, parlerà di “Amore, sogno e malinconia da Dante a Petrarca”. Infine, venerdì 3 aprile alle ore 16:30 all’Auditorium G. De Carlo, Romano Luperini, critico letterario e docente presso l’Università di Siena, terrà l’incontro su “Montale e il fascismo: simboli, allegorie e condizione storica”.
 
“Romano Luperini presenterà Montale in rapporto con il fascismo. Non tanto come autore, quanto piuttosto guardando alle sue poesie, soprattutto ‘Primavera hitleriana’ e ‘Nuove stanze’, dove attraverso il simbolo e l’allegoria il grande poeta vive la propria condizione storica. E penso sia un bene parlare di questa poesia nel mese di Aprile, durante il quale si festeggia la liberazione dal fascismo, che da varie parti si tenta di dimenticare. La poesia non deve essere in funzione di qualcosa, ma quando è grande, come quella di Montale, vive pienamente con le sue specifiche modalità (quelle del simbolo, dell’allegoria) la condizione storica e la stessa politicità”.
 
Accanto a questo ciclo di letture si pone un ulteriore incontro, sotto forma di seminario e laboratorio didattico, riservato ai docenti, previa prenotazione all’indirizzo pat.darrigo@libero.it, che si terrà presso il Liceo Classico Spedalieri il 31 marzo. Sarà ancora una volta il prof Mineo a parlare del XXX canto del Paradiso e dell’idea di fine del mondo. Il laboratorio sarà articolato come momento dialogico con un momento di confronto tra i docenti coordinato dalla prof.ssa Patrizia D’Arrigo, in modo da creare un rapporto più propositivo con l’autore del seminario.
 
“L’Associazione degli Italianisti, per sua natura, si rivolge a tutti i docenti di ogni ordine e grado, ma la ricaduta e il senso ultimo di questo lavoro sono sempre gli studenti. Ultimamente abbiamo riscontrato una grande passione per la letteratura tra i giovani che si sono avvicinati alla nostra associazione. E per vivificare questo rapporto bisogna, come dice il filosofo bulgaro Tzvetan Todorov nel suo ultimo libro ‘La letteratura in pericolo’, tornare alla letteratura per quello per cui è nata: la domanda continua sul senso dell’uomo. È questa la nostra funzione primaria: non è tanto una visione tecnicista della letteratura ma un risollevare le domande continue sul senso dei testi e di noi stessi”.

Benedetta Motta

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