Il brillante settimo posto ottenuto in campionato, arrivato dopo una stagione tribolata e segnata da continui cambi societari, può e deve essere un importante punto di partenza per l’Acireale Calcio. Il futuro dei granata passa ora da una iniziativa che, in caso di successo, potrebbe costituire un interessante esempio anche per altre grandi piazze sportive in crisi. L’idea del crowdfunding è infatti alla base del progetto portato avanti da Noi siamo Acireale, associazione costituita lo scorso 15 maggio che vede al suo vertice Giuseppe Fasone (tra i soci dell’operazione Salviamo l’Acireale Calcio, ndr), mentre nelle vesti di vice agisce Gianluca Cannavò, presidente onorario del club acese fino allo scorso 6 maggio.
Noi siamo Acireale propone, in particolare, tre diverse tipologie associative. I soci vip, versando una quota annuale di duemila euro, avranno diritto di voto nelle assemblee e possibilità di essere eletti alle cariche sociali, assieme ad altri incentivi (due posti riservati in tribuna d’onore e pass auto per le gare interne, oltre a esprimere quattro preferenze nell’elezione del componente dell’Associazione da inserire nell’organigramma dell’Acireale Calcio). I soci gold contribuiranno alla causa con una quota di mille euro e mantengono il diritto di voto alle assemblee e l’eleggibilità alle cariche sociali (un posto riservato in tribuna d’onore e facoltà di esprimere due preferenze durante le elezioni). I soci silver, invece, verseranno una quota di cinquecento euro annui, mantenendo il diritto di voto assembleare e potendo contare su una preferenza nelle votazioni annuali.
«Quando i proprietari dell’Acireale Calcio Pietro Gugliotta e Nicolò Micali si sono trovati soli – spiega Giuseppe Fasone – hanno chiesto a me e Gianluca Cannavò di trovare l’apporto di persone del luogo che potessero aiutarli nella gestione del club. Abbiamo capito in fretta che l’unica alternativa per raccogliere altre risorse era quella della raccolta popolare. Tutte le quote che verranno sottoscritte confluiranno nelle casse della società granata». Il sostegno all’iniziativa, al momento, sembra essere trasversale: «Abbiamo avuto il pieno sostegno del mondo ultras, della gente comune e dei commercianti. Tutti i cinque candidati a sindaco – precisa l’intervistato – hanno dato la loro disponibilità a diventare soci».
Il periodo per far pervenire le adesioni al progetto è ristretto. «C’è tempo fino al 20 giugno – ricorda Fasone – abbiamo stabilito questo termine per avere un’idea di massima delle sottoscrizioni che riceveremo. Contiamo di raggiungerne 150-200: sarebbe la cifra in grado di garantirci una buona base economica per programmare la stagione in tutta tranquillità». In un momento storico in cui la figura del presidente mecenate sta totalmente sparendo, ecco che l’idea del supporto dalla base potrebbe rivelarsi vincente, soprattutto in una città di quasi 70mila abitanti che è da sempre molto legata alla squadra: «Abbiamo il sostegno della gente – ricorda Fasone – in città l’umore è discreto. Noi chiediamo a chi ne abbia le possibilità e ama l’Acireale di aderire».
Il buon esito della stagione sportiva è legato a doppio filo alla campagna di sottoscrizione ma, comunque, qualcosa inizia a muoversi anche a livello tecnico. «Pasquale Leonardo (direttore dell’area tecnica, ndr), tiene caldi i contatti con altre società e calciatori – ricorda l’intervistato – per evitare di farci trovare impreparati e in ritardo. Alcuni giocatori della scorsa stagione, fra l’altro, ci hanno già dato la disponibilità a rimanere». L’appello finale di Giuseppe Fasone è rivolto alla città: «Abbiamo l’obiettivo di dare serenità alla squadra. Qualora la sottoscrizione non dovesse andare in porto, provvederemo alla restituzione di tutte le somme, con massima serietà e trasparenza. Chiedo a tutti – conclude il presidente di Noi siamo Acireale – di fare uno sforzo, per poter vivere una entusiasmante stagione in Serie D».
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