«¡No somos sólo paella y castañuelas!»

Si è concluso stamane il Convegno ispanistico, tenutosi presso la sede ragusana della Facoltà di Lingue e letterature straniere, nei giorni 4 e 5 aprile, dal titolo España al revés, un titolo che la dice lunga sulla tematica centrale degli interventi: un ruolo non più decentrato della Spagna rispetto all’Europa, e al mondo, ma la cultura spagnola vista come centro d’irradiazione di riflessioni di respiro internazionale.

L’idea, nata dalla collaborazione dei docenti della sezione d’Ispanistica di Ragusa, è stata supportata dalla volontà di un confronto interdisciplinare tra studi scientifici condotti da vari studiosi, miranti a sottolineare il ruolo centrale della tradizione culturale e letteraria spagnola rispetto all’area europea circostante ma anche ai Paesi orientali, al fine di individuare le influenze che tale cultura ha esercitato sulle altre.

Nell’intento di sfatare i tradizionali miti propri dell’immaginario collettivo mediatizzato, che associano alla Spagna unicamente le immagini della paella, del flamenco, della corrida, e di tutte quelle caratteristiche utilizzate allo scopo puramente pubblicitario dai mass-media, il Convegno, e le relazioni presentate, hanno invece scardinato in profondità i vari luoghi comuni, spaziando da “interferenze” di ambito letterario medievale tra catalano e siciliano ad una femminilizzazione del Don Quijote cervantino nell’ambiente inglese settecentesco, fino ad abbracciare relazioni con autori a noi cronologicamente più vicini, come Leonardo Sciascia, e fenomeni più moderni, quali la “trasgressione” e il superamento dell’immagine di una figura femminile debole, nel cinema di Almodóvar, e il recentissimo sviluppo di una “neo-lingua” in ambito panamericano, lo Spanglish, di non ancora chiara definizione per via della sua attualità, ma che può essere considerato una contaminazione tra forme fonetiche, morfologiche e sintattiche spagnole e forme lessicali inglesi.

Dovendo, in sintesi, dare un valore al lavoro che è stato dietro il Convegno stesso, e in considerazione della partecipazione in massa di studenti (provenienti anche dalla sede di Catania!) e appassionati, il bilancio, oltre che positivo, dà conto di quanta fertilità intellettuale sia da attribuire alla nostra sede ragusana, il che rende il merito doppiamente riconoscibile.

Un ringraziamento è d’obbligo agli organizzatori e ai relatori di España al revés che hanno reso possibile quest’occasione di crescita e di formazione per tutti noi!

Pamela Paci

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