No Muos, polizia carica attivisti dei Comitati «Volevamo solo avvicinarci al corteo»

Scontri e tensione al corteo organizzato dalla Rete No Muos oggi pomeriggio a Palermo. La polizia ha caricato due volte gli attivisti del Movimento No Muos, contrari alla manifestazione perché «organizzata da Casa Pound e movimenti di estrema destra», come hanno dichiarato nei giorni scorsi a CTzen, per evitare che si avvicinassero ai partecipanti in marcia.

«Ci hanno caricato due volte, la prima davanti Piazza Teatro e l’altra in via Roma», racconta il membro del Comitato No Muos di Niscemi Fabio D’Alessandro, presente al presidio con una settantina di altri attivisti. Anche i partecipanti al corteo sono circa settanta secondo D’Alessandro, un centinaio secondo gli organizzatori (che abbiamo cercato di contattare ma non sono raggiungibili) e si stanno muovendo verso la Prefettura. «Ci hanno detto che il corteo non sarebbe passato dalla piazza quindi volevamo spostare il presidio, ma in via Roma mentre eravamo in mezzo alla strada la polizia ci ha bloccato con la forza», spiega Elvira Cusa del Movimento.

«Gli estremisti di sinistra – riferisce la Rete No Muos all’agenzia Agi – hanno lanciato pietre e bombe carte verso il corteo scontrandosi con la polizia, posta a tutela del corteo. Mentre noi scendiamo in piazza pacificamente i centri sociali scatenano assurde violenze». Un attivista che fa parte dei comitati del coordinamento regionale sarebbe stato fermato dalle forze dell’ordine.

«Ci sono più poliziotti che cittadini, sia da noi che da loro», aggiunge D’Alessandro. «Non vogliamo fare la guerra dei numeri, anzi ci aspettavamo più gente al corteo e forse il mal tempo ha impedito a molti di raggiungere Palermo, ma cerchiamo solo di far capire la differenza tra noi e loro». Il Movimento è da sei anni in prima linea nella lotta contro il Muos: «Loro non li abbiamo mai visti – spiega l’attivista – A quanto ci risulta nessuno dei membri della Rete è di Niscemi. E anche se si dicono antiamericani, lo sono per motivi opposti ai nostri».

Sul perché la Rete sia scesa in campo proprio adesso D’Alessandro afferma: «Ultimamente l’estrema destra ha cercato di infiltrarsi in diversi movimenti, per esempio tra i No Tav. Non so spiegare perché ora abbiano scelto i No Muos, forse perché siamo sulla cresta dell’onda e fa notizia».

Agata Pasqualino

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