Si è aperto oggi un processo a Milano per il cantante Niko Pandetta. Il 32enne è detenuto dal 19 ottobre 2022 dopo avere rimediato una condanna definitiva per spaccio di droga ed evasione. Davanti al giudice Nunzio Buzzanca della terza sezionale penale, Pandetta è imputato perché, secondo la procura milanese, ha violato il decreto sulle misure di prevenzione. Ovvero, come si legge nell’imputazione, malgrado fosse stato sottoposto ad un avviso orale del questore di Catania nel 2015 «possedeva un telefono cellulare». Cosa non permessa proprio sulla base della misura di prevenzione applicata. E proprio per questo motivo quel telefono, nell’ottobre 2020, gli è stato sequestrato.
La Corte costituzionale, però, fa notare il suo legale, l’avvocato Niccolò Vecchioni, con una sentenza dello scorso febbraio ha dichiarato «illegittima la norma del codice antimafia che consentiva al questore di vietare l’utilizzo di ‘apparati di comunicazione radiotrasmittenti a soggetti ritenuti socialmente pericolosi». Questa disposizione, chiarisce il legale, «confligge con il principio di libertà di comunicazione». Per questo motivo la difesa ha chiesto il proscioglimento di Pandetta. Il giudice deciderà a maggio.
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