Sono 35 le persone accusate di avere ideato una truffa ai danni dell’Unione europea. Ancora una volta al centro dell’attenzione della guardia di finanza ci sono i fondi legati all’agricoltura. Le ipotesi di reato sono di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, autoriciclaggio, dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture false ed emissione di fatture false.
L’inchiesta ha fatto luce sull’uso di finanziamenti destinati al rifacimento di strade interpoderali nel territorio di Nicosia. Secondo gli investigatori, «le imprese appaltanti, in accordo con i responsabili delle associazioni beneficiarie dei contributi e con la connivenza dei direttori dei lavori, emettevano fatture false per lavori mai eseguiti e materiale mai fornito». Nel complesso, la truffa ammonterebbe a circa nove milioni di euro, di cui tre relativi a contributi comunitari. Due invece i milioni che sarebbero stati evasi.
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