Nervi tesi al Cefop: i commissari annunciano querela contro LinkSicilia

Siamo venuti in possesso di un documento, a quanto pare vergato dai commissari straordinari del Cefop, dove si minaccia di querelare questo giornale. A dire il vero, noi non abbiamo ricevuto nulla, ufficialmente. Ma vale la pena leggerlo lo stesso.  La missiva, fatta circolare tra i dipendenti, ci ha, infatti, stupiti. Almeno all’inizio. Poi ci siamo subito ricordati che la libertà di stampa e la libertà di critica, sono due principi che, solitamente, risultano alquanto indigesti in Sicilia. E’ così anche in questo caso?

Ma veniamo all’articolo incriminato, quello che sembra abbia  fatto perdere le staffe ai tre commissari (e al coordinatore) super pagati  dell’ente di Formazione:  Cefop, amministrazione straordinaria peggio di quella ordinaria? 

Come potete leggere, vi abbiamo descritto lo stato d’animo dei dipendenti, assolutamente ‘depressi’ perché non ricevono lo stipendio da aprile  e perché, lo ribadiamo, nelle sedi (tranne forse in quella di via Veneto dove hanno trovato posto i cosiddetti ‘fiduciari’) si respira un’atmosfera pesante. Via abbiamo raccontato che c’è chi parla di un atteggiamento, dei vertici e dei loro rappresentanti (e -aggiungiamo- di alcuni sindacalisti) nei confronti dei lavoratori che potrebbe ricordare  il mobbing.

Il malumore contro l’atteggiamento della nuova gestione, lo ricordiamo, non è cosa nuova.  E’ venuto fuori, ad esempio,  nel momento in cui si sono stilati gli elenchi del personale da richiamare in servizio.  Lo Snals, ad esempio, ha scritto nero su bianco che in quell’occasione si è preferito convocare solo i sindacati ‘signorsì’.

Abbiamo poi dato conto delle lettere che i commissari straordinari hanno inviato alla Regione per  sollecitare il pagamento della seconda tranche di finanziamenti. Senza la quale la situazione dell’ente si aggrava ulteriormente, come scrivo i tre sceriffi che comunque ricevono lo stipendio dal ministero.  Abbiamo poi osato chiedere come fosse stata utilizzata la prima tranche.  A noi sembra di avere fatto il nostro lavoro che include la libertà di critica e il sollevare dubbi che imporrebbero risposte più che minacce di querela.  Questa la lettera fatta circolare tra i dipendenti ieri:

“Con riferimento all’articolo apparso in data 31 luglio su LinkSicilia – Giornale on line dal titolo “Cefop: amministrazione straordinaria peggio di quella ordinaria?” i Commissari Straordinari del CEFOP, pur consapevoli del rispetto della libertà di stampa e del diritto di critica, denunciano che il limite di tale diritto è stato ampiamente travalicato in quanto nell’articolo vengono espresse infondate quanto pretestuose e denigratorie insinuazioni in ordine alla gestione finanziaria dell’Ente e a presunte forme di mobbing operate dai “vertici” i quali, invece, hanno sempre operato nell’assoluto rispetto di tutte le regole e dei diritti di tutti i dipendenti.
Nel respingere con fermezza tali irresponsabili e diffamatorie insinuazioni, gravemente pregiudizievoli della loro onorabilità, i Commissari Straordinari del CEFOP hanno dato mandato al loro difensore Avv. Fabio Ferrara di esperire con immediatezza tutte le azioni in ogni sede giudiziaria per tutelare l’immagine e la reputazione propria e del CEFOP
precisando, fin d’ora, che l’eventuale risarcimento del danno sarà interamente devoluto ai dipendenti CEFOP.
Palermo, 1 agosto 2012

Ps 1-Ammirevole l’impegno profuso per difendere la reputazione del Cefop, ente al centro di numerosi scandali ed emblema di un settore, quello della Formazione professionale siciliana che fa acqua da tutte le parti, come più volte denunciato dalla Corte dei conti siciliana e dai giornali.

Ps 2- Buona l’idea di devolvere l’eventuale risarcimento danni ai dipendenti. Ancora meglio  sarebbe, a nostro modesto avviso,  devolvere parte degli stipendi dei commissari (si tratta degli avvocati Bartolo Antoniolli, Giuseppe Benedetto e Ciro Falanga, quest’ultimo ex deputato di Forza Italia nel 2005)  per pagare i lavoratori (o per garantire i fondi della cassa integrazione).   Costano complessivamente 700 mila euro l’anno.  Sono pagati dal ministero dello Sviluppo economico, quindi con soldi pubblici. E’ probabile che i cittadini contribuenti preferirebbero mettere le mani in tasca per garantire la sopravvivenza alle famiglie dei lavoratori piuttosto che garantire  retribuzioni da favola ai tre avvocati.   A proposito con quali soldi verrà pagato l’avvocato Fabio Ferrara chiamato a difendere (!) il Cefop da LinkSicilia? Altri soldi pubblici?

Redazione

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