NBA: i perché di una stagione ancora ferma

Ormai in autunno inoltrato, i diversi campionati sportivi hanno ripreso il proprio corso. Non tutto però sta filando liscio. Se il campionato di calcio italiano e quello spagnolo hanno avuto dei leggeri contrattempi a causa della mancanza del contratto collettivo tra giocatori e società, uno dei tornei più seguiti negli USA ed in tutto il mondo è ancora fermo: l’NBA. Cosa accade da quelle parti?
Il primo luglio viene annullata la Summer League. Ai giocatori viene inoltre fatto divieto di utilizzare qualsiasi struttura di proprietà della società per la quale giocano.
Il problema è che l’NBA è composta da 30 società (chiamate franchigie) e, al contrario di quanto accade nel resto del mondo sportivo, rimangono sempre quelle, senza che il concetto di retrocessione o promozione sfiori loro. Ora, non tutte le 30 squadre hanno delle entrate tali da potersi permettere gli elevatissimi stipendi dei giocatori, e così vi è il concreto rischio che le uniche che possono concorrere alla vittoria del titolo siano sempre le stesse. “Nonostante i grandi sforzi, non siamo stati in grado di raggiungere un nuovo accordo con il sindacato dei giocatori che consenta a tutte le 30 squadre di poter competere in un campionato e allo stesso tempo compensare in maniera equa i nostri giocatori” queste le parole di Adam Silvere, vice commissario NBA, che sintetizzano il problema. Non tutte le franchigie, infatti, sono nella condizione di poter pagare stipendi che equivalgono al 57% del loro profitto annuo. Ecco perché, si è proposto di ridurlo drasticamente al 47% e, punto molto più importante, di abbassare notevolmente il tetto salariale (salary cap) fino a 65 milioni di dollari.
Il sindacato dei giocatori ha però declinato l’offerta proposta, dopo una serie interminabili di incontri, durati sempre fino a tarda notte e svoltisi a New York, sede della National Basket Association. I giocatori non sono intenzionati a perdere i loro guadagni nonostante il fatto che le società perderebbero almeno 8 miliardi di dollari in soli 10 anni. La scelta di non giocare però, preoccupa parecchio i giocatori che da un lato non possono più utilizzare le strutture delle società per allenarsi, e dall’altro (e soprattutto) hanno i loro contratti congelati.
I club europei stanno provando a trarre profitto da questa circostanza “assoldando” gli scioperanti, facendo loro dei contratti  e dando loro la possibilità di non rimanere fermi per un lungo periodo. Armani Jeans Milano, Montepaschi Siena e Virtus Bologna, cioè le principali squadre italiane, hanno tentato di agguantare quanto più di buono è possibile prendere. Solo una delle tre però è riuscita nell’intento: Danilo Gallianari, ala di Washington, è tornato a Milano, squadra che lo lanciò pochi anni prima. Bologna, invece, ha tentato di far approdare in Italia colui il quale, secondo la maggior parte dei tifosi, è il degno erede di Air Jordan : Kobe Bryant. La trattativa va per le lunghe ma l’elevato ingaggio non permette lo sbarco in Italia del Black Mamba.
Nel frattempo dagli USA non arrivano notizie confortanti. Nonostante i numerosissimi incontri fatti durante tutto l’arco dell’estate e nel mese di settembre, l’11 Ottobre viene ufficializzato che il lock-out permane e, dopo l’annullamento del Training Camp, vengono cancellate le prime due settimane di Regular Season, malgrado lo stesso presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, abbia chiesto alle società e ai giocatori di trovare un accordo.
La stagione non è ancora iniziata ma il guaio è che non sembra esserci soluzione, data la troppa distanza presente tra la proposta dei giocatori e quella dell’NBA  e se il 12 Gennaio 2012, data ultima per trovare l’accordo data dal sindacato dei giocatori, la situazione non dovesse mutare la stagione salterebbe del tutto.
Un vero dramma per l’intera nazione, pensate a cosa accadrebbe in Italia se il campionato di calcio si fermasse per un anno!
A questo punto agli appassionati sparsi ai quattro angoli del globo non rimane che sperare nella voglia dei grandi campioni del Basket, affinché si possa tornare presto ad ammirare schiacciate e helly-up!

Alberto Prestileo

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