Nuovo interrogatorio del comandante del veliero di lusso Bayesian, il neozelandese James Cutfield, come persona informata sui fatti da parte della procura di Termini Imerese che indaga sul naufragio dell’imbarcazione a Porticello che ha provocato sette vittime su 22 persone a bordo. Le domande che il pubblico ministero ha voluto chiarire con il capitano riguardano le testimonianze degli ospiti del natante e dei membri dell’equipaggio, anche dopo avere acquisito le immagini del robot subacqueo inviate sul fondale dove giace lo yatch dopo il naufragio.
Tra le questioni da chiarire c’è quella relativa alla posizione della deriva e ai portelloni laterali, per accertare se erano chiusi o aperti. Le autopsie sui cadaveri delle vittime dovrebbero iniziare la prossima settimana dopo la notifica degli avvisi di garanzia, l’ipotesi è reato di naufragio e omicidio colposo plurimo. Si tratta di esami irripetibili ed è per questo che gli eventuali indagati dovranno nominare i loro consulenti di parte.
La questione dei portelloni e della deriva sono fondamentali per l’inchiesta perché la barca era considerata inaffondabile e soltanto imbarcando tonnellate di acqua poteva inabissarsi da poppa dicono gli esperti. «La Bayesan faceva parte della serie dei 56 metri di Perini – ha spiegato Franco Romani dell’ufficio progetti di Perini Navi – Dieci barche in tutto che possono fare qualsiasi cosa. La mia personale interpretazione – aggiunge Romani – è che è stato lasciato aperto il portellone laterale. Se chiudi tutto, l’acqua non entra: in condizioni estreme, la barca può rollare quanto vuole, ma non va a fondo. Per questo credo che sia rimasto aperto il portellone di fianco, quello che si usa per uscire col tender e le immersioni. C’è un margine di 60 centimetri: quando la barca ha sbandato, sono entrate tonnellate d’acqua che hanno finito per invadere la sala macchine. E – conclude – non c’è stato più nulla da fare».
Altra cosa che gli inquirenti dovranno indagare è la posizione di tutti quelli che erano a bordo per chiarire come mai su dieci componenti dell’equipaggio solo uno è deceduto, mentre dei 12 passeggeri ne sono morti sei. I nove componenti l’equipaggio sono ancora nell’hotel Domina-Zagarella a Santa Flavia (nel Palermitano). Nella struttura, sempre blindata, c’è un via vai di macchine della polizia e della capitaneria di porto. Ieri, invece, i sei passeggeri – compresa la proprietaria ufficiale Angela Barcares, moglie del magnate Mike Lynch e madre di Hannah, entrambi morti nel naufragio – hanno lasciato l’albergo per imbarcarsi su un jet privato e raggiungere Londra.
Al momento, nel tratto di mare di fronte Porticello – dove è affondata la Bayesan – non ci sono natanti se non una barca della capitaneria perché la zona è interdetta alla navigazione. Nella serata di ieri si è svolto un momento di preghiera sul lungomare in memoria delle sette vittime. A celebrarlo sono stati don Vincenzo Buscemi, il parroco della chiesa Madonna del Lume di Porticello, e don Giovanni Pipia parroco della basilica di Solunto a Santa Flavia. Le vittime del naufragio sono state Recaldo Thomas, cuoco di bordo; Jonathan Bloomer, presidente della Morgan Stanley International; sua moglie Anne Elizabeth Judith Bloomer; l’imprenditore britannico Mike Lynch; la figlia Hannah Lynch; il legale di Lynch Chris Morvillo e sua moglie Neda.
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