“Ieri è scesa in piazza una moltitudine di agricoltori , operai, studenti, provenienti da varie parti della Sicilia, che pur con la perplessità di infiltrazioni criminose e di regie politiche estremiste, oggetto di accertamenti da parte della magistratura, sono tuttavia espressione di un disagio vero e forte , che da troppo tempo la nostra Isola e molte delle categorie produttive siciliane soffrono, a causa del fallimento del governo Lombardo , principale soggetto responsabile e competente in materia, incapace di affrontare e risolvere questa situazione di crisi”.
Adaffermarlo è Nadia Spallitta, consigliere comunale di Palermo, vicina, da sempre almovimento Un’Altra storia di Rita Borsellino.
“Manca, infatti, da troppo tempo – aggiunge Nadia Spallitta – ogni politica agraria ed economica, idonea a salvaguardare i prodotti siciliani, e non esistono adeguate forme di investimento che consentano il rilancio dellagricoltura, in un territorio dove invece la storia economica è legata alla terra, e dalla terra potrebbe oggi ripartire, anche in termini di creazione di nuovi posti di lavoro. Mi auguro che si faccia presto luce su eventuali comportamenti inquinanti della malavita organizzata, ma contemporaneamente credo che soprattutto il governo regionale, principale responsabile dello stato di disagio e di decrescita in cui versa lintera Sicilia, debba intervenire con efficacia, salvaguardando la produttività locale ed il lavoro, riformando la politica economica e agricola, ed incidendo sulla politica comunitaria, laddove questa possa eventualmente ledere le piccole e medie imprese locali”.
“Ritengo – dice sempre la consigliera comunale di Palermo – inoltre indispensabile che si attivi un processo efficiente di utilizzo dei fondi europei, risorsa importantissima, poco messa a frutto dal governo Lombardo. Se non si cambia la politica la situazione di crisi non potrà che aggravarsi, lasciando davvero poche speranze, soprattutto alle generazioni più giovani, che non potranno trovare possibilità di sopravvivenza e di crescita nel loro Paese, e forse sarebbe più coerente – di fronte a queste manifestazioni di massa – che il governo regionale si dimettesse”.
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