A Mussomeli è corsa contro il tempo. Nel centro del Nisseno, più di duecento tamponi sono stati eseguiti e processati in meno di 48 ore per circoscrivere un focolaio sviluppatosi dentro l’ospedale Immacolata Longo. Gli esiti sono giunti nella tarda serata di venerdì. Una corsa che ancora non si è conclusa perchè, dopo avere accertato che sei sanitari e tre pazienti sono positivi al coronavirus, sono scattate le indagini epidemiologiche per individuare i contatti, metterli in isolamento ed eseguire altri tamponi. Lo screening a tappeto ha consentito di accertare che il focolaio è limitato al reparto di Medicina e lungodegenza.
Tutto è nato dal risultato di un test per coronavirus eseguito su un’anzianza di 90 anni di Casteltermini deceduta mercoledì scorso nel presidio ospedaliero del Vallone dov’era ricoverata da circa un mese. Un decesso dovuto a patologia oncologica, slegato dall’emergenza Covid se non fosse che la donna era stata sottoposta al tampone (risultato positivo post mortem) non appena si era avuta notizia che un nipote, un operatore sanitario in servizio all’Asp di Agrigento, era stato contagiato dal coronavirus.
Immediatamente è stato lanciato l’alert all’interno della struttura. Tutti gli operatori in servizio e i degenti sono stati sottoposti sia a test sierologico istantaneo che a tampone. Nel frattempo l’Asp ha richiamato i dipendenti dell’ospedale per sottoporsi al tampone rinofaringeo. In totale 188 sanitari e 14 pazienti. Tra i primi sono risultati positivi sei operatori tra i quali un’infermiera trasferita con sintomi nel reparto di Malattie infettive dell’ospedale S.Elia di Caltanissetta, mentre gli altri cinque sono asintomatici posti in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva. Oltre all’anziana donna deceduta, sono risultati positivi altri due pazienti ricoverati nello stesso reparto e anche loro trasferiti a Caltanissetta.
Il direttore generale dell’azienda sanitaria nissena Alessandro Caltagirone ha chiesto una relazione alla direzione medica dell’ospedale di Mussomeli. «I positivi afferiscono alla stessa area di medicina lungodegenza che già da giovedì è stata chiusa – spiega Caltagirone -. Uno dei sei operatori sanitari aveva già raggiunto l’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta. Gli altri cinque sono stati avvertiti telefonicamente del risultato».
Il sindaco Giuseppe Catania ha invitato tutti a essere lucidi mantenendo alta l’attezione. «Ho richiesto una relazione all’azienda sanitaria della provincia di Agrigento in relazione all’infermiere trovato positivo, nipote della signora deceduta», spiega il primo cittadino a Meridionews. «Ben 182 tamponi sono risultati negativi e quindi il contagio è circoscritto e limitato al reparto di lungodegenza, di fatto il resto dell’ospedale è libero da contagi – continua Catania -. Il rischio era che il contagio si diffondesse anche in altri reparti ma i dati ci hanno confermato le indicazioni che erano già emerse nelle ultime ore».
Si attendono dunque due relazioni che potranno fare chiarezza su quanto accaduto. Le visite dei parenti ai pazienti ricoverati nei reparti non Covid attualmente non sono vietate bensì limitate a una sola persona per una volta al giorno e per un tempo limitato. Negli ospedali le visite sono state invece sospese nei reparti Covid. L’accesso dei familiari non è consentito nelle case di riposo e nelle residenze sanitarie assistite.
Dopo aver comprato la compagnia aerea Air Connect, Aerolinee Siciliane comunica «l'acquisizione del 49 per…
«Anche la Sicilia avrà il suo avamposto spaziale. L'Osservatorio astronomico dell'Esa consentirà di perlustrare gli spazi più…
Una donna che cercava di portare 30 grammi di hashish nel carcere Lorusso di Pagliarelli…
La polizia di Stato ha eseguito il provvedimento con il quale il questore di Catania ha decretato…
«Abbiamo vissuto una serata di grande paura ma adesso fortunatamente possiamo tirare un sospiro di…
Con separati provvedimenti è stata dichiarata dal Prefetto di Trapani la sospensione ope legis della presidente del…