E’ rimasto fuori dai cancelli della base militare di Sigonella ad attendere di poter notificare l’avviso di revoca delle autorizzazioni regionali per i lavori di costruzione del Muos a Niscemi. E’ quanto accaduto a Pasquale Calamia, collaboratore dell’assessorato regionale alla Salute che su disposizione dell’assessore Mariella Lo Bello avrebbe dovuto recapitare la missiva ai rappresentanti del governo degli Stati Uniti che hanno un distaccamento all’interno della base nel territorio di Lentini.
La vicenda del blocco dei lavori in contrada Sughereta sta assumendo sempre più i contorni di un incidente diplomatico senza precedenti tra la Regione siciliana e il governo Usa. Calamia, dopo aver avvisato Lo Bello e il governatore Rosario Crocetta, ha chiesto l’intervento dell’ambasciata statunitense, senza successo. Secondo fonti d’agenzia, alcuni collaboratori del console generale Donald L. Moore avrebbero contattato telefonicamente Crocetta. La presenza di un messo inviato da Palermo si è resa necessaria dopo che la raccomandata che annunciava l’avvio di procedura di sospensione dei lavori – inviata lo scorso 11 gennaio – era stata rifiutata. Stessa sorte toccata al dipendente.
Giampiero Trizzino, deputato regionale del Movimento cinque stelle e presidente della commissione Ambiente all’Ars, commenta sulla sua pagina Facebook: «Apprendo dai giornali (perché da stamattina che provo a contattare invano l’assessore) che la notifica brevi manu della revoca del Muos non è andata a buon fine. Francamente mi chiedo come sia possibile che non siano stati utilizzati altri sistemi (mail certificata, raccomandata a/r, ecc) tra l’altro perfettamente disciplinati dalla legge». In attesa di approfondire i dettagli della vicenda, Trizzino si augura che «sia solo una falsa notizia, perché altrimenti si scade nel ridicolo. Il semplice invio di raccomandata a/r – conclude – già basta a garantire il rispetto della disciplina in materia di notificazione».
L’inizio dell’iter per la revoca delle autorizzazioni è stato disposto il 5 febbraio e già a ridosso della firma era nell’aria la sensazione che il governo di Washington non avrebbe reso vita facile agli oppositori del sistema di antenne che da mesi preoccupa i cittadini nisseni e non solo.
[Foto di Irish Typepad]
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