Come previsto, c’è il ricorso al Tar. Parliamo del Muos di Niscemi, che si arricchisce di un altro losco capitolo. Il ministero della Difesa ha impugnato, il 20 aprile scorso, davanti al Tribunale amministrativo regionale di Palermo, le revoche delle autorizzazioni e la sospensione dei lavori disposte dalla Regione Siciliana. Lo rende noto Legambiente, definendo l’iniziativa ‘un fatto gravissimo’.
Per Angelo Dimarca, responsabile regionale Conservazione natura dell’associazione, “lo Stato vuole forzare a tutti i costi e crea un grave scontro istituzionale con la Regione. ‘E’ indicativo che il ricorso non sia stato presentato dalle autorita’ militari statunitensi, ma da un ministero della Repubblica”.
Secondo Legambiente, nel ricorso, presentato attraverso l’Avvocatura dello Stato, ‘il ministero della Difesa chiede alla Regione Siciliana il risarcimento di un danno patrimoniale pari a 25 mila euro al giorno con decorrenza dal 29 marzo 2013, e di un danno non patrimoniale da quantificare successivamente perche’ i provvedimenti della Regione incidono negativamente sui rapporti tra Italia e Stati Uniti d’America e Nato’. Nel ricorso si sottolinea che ‘i danni che verrebbero causati per i ritardi al lancio del satellite Muos previsto per il 2013 e il cui programma e’ stato affidato dagli Stati Uniti a un’azienda appaltatrice mediante un contratto di alcuni milioni di dollari’.
L’associazione sollecita anche l’assessore regionale al Territorio e Ambiente Mariella Lo Bello a “istituire urgentemente una commissione parallela per il riesame del progetto e per la valutazione dell’impatto ambientale del Muos”, perchè il gruppo attivato presso l’Istituto Superiore di Sanità “non dà ormai alcuna garanzia di terzietà visto che il governo nazionale ha ribadito che il Muos va comunque realizzato”.
Insomma, ancora una volta lo Stato italiano dei siciliani, dei loro diritti e della loro salute, se ne infischia altamente. Sottovalutando anche, come ha sottolineato ieri il Presidente onorario della Corte dei Conti, Antonino Sancetta, la portata di una rivolta sociale che “non si vedeva dal tempo dei Vespri”.
Intanto il gip del tribunale di Caltagirone non ha convalidato l’arresto dei due attivisti No Muos, Turi Vaccaro e Nicola Arboscelli, che la polizia di Niscemi aveva eseguito lunedi’ scorso con l’accusa, a vario titolo, di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato e introduzione abusiva in luogo di interesse militare.
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