Muos, anche la Camera si schiera con gli Usa. Il sottosegretario Alfano denunciato per falso ideologico

La  Camera dei Deputati, proprio come il Senato, sulla questione MUOS di Niscemi, si è schierato al fianco degli Usa. A Montecitorio, infatti, oggi è passata la mozione NCD -prima firmataria la senese (?) Dorina Bianchi – che proprio come quella targata PD e approvata a Palazzo Madama, non mette in dubbio l’impianto satellitare che la Marina USa sta costruendo nella base in provincia di Caltanissetta  (potete leggere qui il testo) e, in barba al principio di precauzione, promette vigilanza ex post.

La mozione Bianchi , con lo scontato parere favorevole del Governo, è stata approvata con  270 voti favorevoli, voti contrari 101, 48 astenuti.

Bocciata, invece la mozione del Gruppo Interparlamentare della Pace,  che sosteneva l’incostituzionalità del percorso che ha portato all’autorizzazione del Muos (decisioni del genere,  secondo gli articoli 80 e 87 della Costituzione, vanno ratificate dal Parlamento), e in cui venivano sottolineati i rischi per la salute legati all’elettromagnetismo. Si chiedeva quindi al Governo di ridiscutere l’intera questione, di consentire al Parlamento di esercitare le proprie prerogative attraverso la ratifica e di assumersi le proprie responsabilità, attarverso il voto, dinnanzi ai cittadini.

Ma era chiedere troppo, evidentemente. Anche se “la vicenda del MUOS non è legata esclusivamente alla questione dell’inquinamento elettromagnetico, ma riguarda il ruolo strategico dell’Italia nei futuri scenari bellici – ha dichiarato il deputato siciliano di SEL Erasmo Palazzotto, primo firmatario della mozione dell’Intergruppo per la Pace –  Se il MUOS é un’opera strategica per le strategie belliche degli Stati Uniti   questo significa che l’Italia sarà legata indissolubilmente alle scelte belliche del governo americano e di questo avrebbe dovuto discuterne il Parlamento.
Il Parlamento – aggiunge Palazzotto- non ha mai discusso della costruzione di un’opera di questa natura. La nostra mozione chiede che gli accordi bilaterali con il governo USA siano sospesi in attesa che sia il Parlamento, il luogo dove é esercitata la sovranità popolare, a decidere su una infrastruttura che cambierà il ruolo strategico del paese nello scenario globale”.

Ricordiamo ancora una volta, che a decidere entrando nel merito della questione,  sarà il TAR dinnanzi al quale pendono ‘pesanti’ ricorsi.
Ma il segnale politico che arriva da Roma sembra comunque chiaro: tra gli interessi USA e quelli della Sicilia, a quanto pare, non c’è partita.

Intanto,   la battaglia legale si fa sempre più intensa. Dopo la durissima nota degli avvocati dei Comitati No Muos, che hanno accusato i Senatori di essersi lasciati ingannare dalle informazioni del Governo,  arriva anche una denuncia  per il  sot­to­se­gre­ta­rio di stato alla difesa Gioac­chino Alfano: falso ideologico. Per avere sostenuto, prima al Senato e poi alla Camera,  la tesi della ‘non nocività del MUos”.  A depositarla, l’Associazione Anti­ma­fie ‘Rita Atria’:

“La denunzia è relativa alla dichiarazioni, non veritiere e quindi false, compiute dall’On.Alfano durante la seduta in Senato relativa alle mozioni sul Muos di Niscemi- si legge in un comunicato dell’associazione- Dal corpo della denunzia, si evince,  la palese falsità delle affermazioni del membro del Governo, relative in specie modo alla non nocività del Muos e all’uso della base di Niscemi anche da parte della Nato.
Falsità – prosegue la nota dell’associazione- rilevabile dagli stessi atti indicati dal sottosegretario  a supporto della sue dichiarazioni.  Ovvero la relazione sugli effetti del MUOS redatta dall’Istituto Superiore della sanità, nonché  i trattati internazionali.
A titolo esemplificativo ed in relazione agli effetti sulla salute del MUOS il sottosegretario “ ha evidenziato che un documento dell’Istituto superiore di sanità nega l’esistenza di pericoli per la salute dei cittadini “, fatto assolutamente non veritiero,  ed  invero lo studio ISS, che va letto unitamente ai propri allegati, sostiene invece che occorre procedere con molta precauzione potendo esserci pericoli per la popolazione più giovane, in particolare per i bambini.

Lo stesso studio, inoltre, sottolinea come non siano studiati gli effetti dell’inquinamento elettromagnetico nel lungo periodo e le sue interazioni con l’inquinamento chimico proveniente dal vicinissimo polo petrolchimico di Gela”.

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Antonella Sferrazza

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