Mozione CRUI sull’UniMarconi

Documento approvato dall’Assemblea Generale della CRUI

relativo all’Università telematica “G. Marconi”

 

Roma, 29 aprile 2004

 

L’Assemblea Generale della CRUI, presa visione del DM 1° marzo 2004 istitutivo della Università telematica non statale “Guglielmo Marconi” non può che ribadire le perplessità e le preoccupazioni già espresse dall’Assemblea in occasione della pubblicazione del DM 17 aprile 2003 sull’attivazione e il riconoscimento delle Università telematiche.

In particolare, l’Assemblea Generale, pur valutando positivamente l’introduzione anche nel nostro Paese di Università telematiche, ribadisce la propria netta contrarietà a che ciò avvenga mediante l’inserimento nel sistema universitario italiano di un canale parallelo che potrebbe condurre ad una proliferazione di soggetti mossi da prevalenti interessi economico-commerciali.

Guardando alle migliori esperienze di altri Paesi europei, le Università telematiche del nostro Paese dovrebbero nascere da consorzi di Università (statali e non), già esistenti, anche in collaborazione con altri soggetti, in modo da assicurare quell’ambiente didattico e scientifico che un insegnamento universitario, in presenza o a distanza, deve comunque assicurare secondo standard qualitativi sottoposti a rigorose valutazioni.

Con riferimento all’Università telematica di cui al citato DM 1° marzo 2004, non appare peraltro chiara l’esistenza di un corpo docente che, per numero e qualificazione, garantisca i requisiti indispensabili per l’attivazione dei corsi di laurea previsti nel decreto istitutivo.

Si chiede quindi di conoscere i risultati della necessaria verifica da parte del Ministero della sussistenza di tali requisiti in termini di docenti in ruolo presso quella Università, di tutor e di adeguate tecnologie di supporto alla didattica.

Si rileva altresì che, in base dell’art. 1 del citato DM, l’Università telematica in oggetto è autorizzata ad istituire ed attivare solo corsi di laurea, mentre il relativo statuto, di cui si dà approvazione nell’art. 2, prevede la possibilità di attivare corsi di laurea specialistica e master di I e II livello. Tenuto conto che l’attivazione di corsi di laurea specialistica e di master di II livello richiede l’esistenza di un adeguato ambiente scientifico nello specifico settore, si ritiene che tali percorsi formativi debbono, al momento, essere riservati alle sole Università tradizionali, presso le quali, i laureati a distanza possono trasferirsi per un eventuale proseguimento degli studi.

La CRUI, pertanto, esprime la sua più piena contrarietà ad una iniziativa e ad un metodo che nella loro espressione rischiano di dequalificare l’intero sistema universitario italiano, specie nell’impatto istituzionale, già avanzato in materia e di certo molto attenti alle prime realizzazioni del genere nel nostro Paese.

Redazione Step1

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