Morto in ospedale a Milano, in regime di detenzione, il boss di Cosa Nostra Benedetto Capizzi, di 79 anni. L’uomo era uno storico esponente della cupola e doveva scontare due ergastoli ed era detenuto in regime di 41 bis nel carcere di massima sicurezza di Opera. Durante la detenzione era emerso che l’uomo cercava di controllare dal carcere il suo mandamento, quello di Villagrazia-Santa Maria del Gesù. Le sue condizioni si erano aggravate la scorsa estate ed era stato trasferito al San Paolo di Milano. Disposta l’autopsia.
Capizzi nel 2008 venne coinvolto nell’operazione Perseo. Indagine che fece emergere come, dopo la cattura di Bernardo Provenzano, Sandro e Salvatore Lo Piccolo, ci fosse un progetto di ricostituzione di una nuova cupola mafiosa, sul modello portato avanti dai boss corleonesi. Stando a quanto emerso all’epoca proprio a Capizzi sarebbe toccato un ruolo di primo piano all’interno del nuovo organigramma criminale. «All’ultimo ci sediamo e cerchiamo di fare una specie di commissione all’antica – diceva Capizzi intercettato – cinque, sei, otto cristiani come si faceva una volta e quindi la responsabilità se dobbiamo fare una cosa ce l’assumiamo tutti».
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