Il capo dell’ufficio tecnico di Monreale è stato sospeso per 24 giorni, con relativa detrazione dello stipendio. Il provvedimento disciplinare imposto a Maurizio Busacca, questo il nome del dirigente monrealese, è stato deciso dall’ufficio preposto alla verifica del comportamento dei dipendenti comunali. La sospensione è stata decisa in seguito alla presa d’atto di una relazione stilata da una commissione d’inchiesta che si è insediata nei mesi scorsi all’interno del Consiglio comunale della città normanna. La commissione aveva il compito di fare luce sulle responsabilità e sulle cause che avevano portato nel 2012 all’improvvisa chiusura di una scuola materna di Pioppo, frazione di Monreale.
Dalle attività ispettive dei cinque consiglieri membri della commissione è emerso che quella scuola non doveva essere chiusa, tesi suffragata anche da perizie tecniche che dimostravano il buono stato delle strutture. Di fatto però la scuola era diventata inutilizzabile e inagibile in seguito a diversi episodi che si sono susseguiti subito dopo la sua chiusura. Blitz vandalici e un grosso incendio, avvenuto nel 2013, avevano distrutto parte degli arredi e delle attrezzature in essa contenute. L’edificio era ormai diventato luogo di spaccio e dimora di alcuni tossicodipendenti. Busacca è stato ritenuto responsabile di omissione di azione disciplinare nei confronti di due funzionari. I due dipendenti avevano inoltrato al sindaco, secondo quanto contestato al dirigente sospeso, una nota con la quale comunicavano la necessità di chiudere l’edificio a causa di alcuni problemi strutturali da tenere sotto controllo. Il sindaco dispose così la chiusura temporanea della scuola, che poi divenne definitiva. Busacca, secondo la commissione che ha esaminato il caso, non avrebbe agito in modo tale da sanzionare il comportamento dei due tecnici comunali.
«Ritengo che non si possa imputare solo ad una persona, la mia, un’irregolarità su una questione nella quale in tanti hanno messo delle firme – risponde l’ingegnere sottoposto alla sospensione -. Non si può imputare a me la chiusura della scuola quando sono stati coinvolti vari uffici». «Questa sospensione posta in essere da un organo indipendente – commenta il presidente della commissione consiliare d’inchiesta Giuseppe Guzzo -, conseguenza delle verifiche effettuate dalla commissione e della richiesta da me effettuata di attivare le procedure disciplinari, certifica una volta per tutte quanto da me affermato a nome della commissione stessa, e cioè che la scuola non andava chiusa». Per Guzzo un riconoscimento particolare deve andare ai membri di Comitato Pioppo Comune, «che sin da principio e con caparbietà hanno seguito la vicenda e si sono spesi per far riconoscere che la frazione era stata privata ingiustamente di un bene e di un servizio essenziali per la comunità».
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