Cefalù, Giuseppe Marciante è il nuovo vescovo Nel 2015 a Roma criticò la famiglia Casamonica

La diocesi di Cefalù ha un nuovo vescovo, è monsignor Giuseppe Marciante, vescovo ausiliare di Roma. La nomina è stata comunicata intorno alle 12 dal vicario Angelo De Donatis nella capitale, mentre a Cefalù presso la sala Sansoni dell’episcopio ne dava notizia monsignor Vincenzo Manzella. Marciante sarà infatti il suo successore nella diocesi che ha la sua cattedra nella cittadina normanna. Lo scorso 16 novembre Manzella aveva concluso il suo mandato per sopraggiunti limiti di età. Compiuti 75 anni infatti, secondo il codice di diritto canonico, i pastori diocesani devono cessare il proprio incarico, rassegnando le dimissioni al Papa. E così ha fatto il vescovo di Cefalù, con una missiva a Roma, attendendo fino ad oggi risposta dalla Santa Sede. A partire dall’annuncio della nomina del nuovo Vescovo, Manzella proseguirà il suo mandato come amministratore apostolico alla guida della diocesi fino all’insediamento del suo successore, mantenendo pieni poteri.

Giuseppe Marciante è nato a Catania il 16 luglio 1951. Ha compiuto gli studi filosofici e teologici presso lo Studio Teologico “San Paolo” del capoluogo etneo. Ha conseguito la Licenza in Missionologia presso la Pontificia Università Gregoriana. È stato ordinato sacerdote il 5 ottobre 1980 per l’arcidiocesi di Catania, dal 1993 è però incardinato a Roma, dove ha ricoperto vari incarichi. Nel 2001 è stato nominato Cappellano di Sua Santità. Nel 2009 infine è stato eletto e consacrato vescovo ausiliare per il settore Est della diocesi di Roma. Noto ai media per le sue dichiarazioni anti-Casamonica, nel 2015, a seguito del funerale che spettacolarizzò il boss defunto, ha rivolto un primo messaggio all’intera diocesi cefaludense, dichiarando di abbandonarsi totalmente alla volontà di Dio come ci si abbandona all’abbraccio di un padre: «Sono cosciente che inizia oggi una nuova fase della mia vita; ho l’impressione di vivere una nuova primavera, anche se l’età comincia a prendere le tonalità dell’autunno».

Un riferimento alla sua età, 67 anni, che non impedisce di vivere questo momento come una nuova stagione della propria vita. In cima ai saluti tutti gli ammalati presenti nel territorio, con riferimento agli ospedali di Cefalù e Petralia Sottana. Poi mette al centro il territorio e Cefalù: «Dobbiamo guardare il futuro della nostra diocesi con speranza, riflettendo sul cammino che il Signore vi ha fatto percorrere, per raccogliere i frutti di una lunga seminagione. Sin dall’epoca normanna Cefalù viene definita terra d’incontro tra i popoli, luogo privilegiato di sostentamento dei poveri e di quanti vi transitano. Uno dei tratti distintivi che caratterizza la Chiesa di Cefalù è lo spirito di carità».

Sofia D'Arrigo

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