«Se non te ne vai tu, ti faremo uscire dentro una cascia». Un chiaro messaggio in stile mafioso, una minaccia inquietante, accompagnata da due proiettili. È il contento di una busta recapitata all’ufficio protocollo del Comune di Monreale. Destinataria è la segretaria generale Domenica Ficano. La missiva arriva proprio nel giorno in cui nella città normanna si ricorda l’assassinio del capitano dei carabinieri Emanuele Basile, ucciso dalla mafia durante la notte tra il 3 e il 4 maggio 1980.
Domenica Ficano, originaria di Bagheria, è stata posta al vertice della macchina amministrativa comunale dal sindaco di Monreale Piero Capizzi nell’ottobre 2014. La donna, dopo aver ricevuto la lettera intimidatoria, ha denunciato l’accaduto ai carabinieri della stazione di Monreale che hanno aperto un fascicolo d’indagine. Sarà comunque difficile per gli inquirenti risalire al movente della lettera, il segretario, infatti, approva al Comune solo atti dovuti, conseguenti a delibere già decise dall’amministrazione comunale. Secondo il sindaco monrealese una possibile pista da seguire potrebbe essere quella relativa all’assegnazione dei beni confiscati alla mafia a delle associazioni. Il documento che assegna gli immobili confiscati porta la firma del segretario generale e risale al mese scorso.
A Monreale intanto è scattata la gara di solidarietà da parte delle istituzioni e della politica locale. Subito dopo aver appreso dell’arrivo della lettera, il sindaco ha convocato con urgenza la squadra assessoriale, chiedendo al presidente del consiglio comunale la convocazione di una seduta straordinaria di consiglio comunale. «Condanniamo fortemente questo grave atto intimidatorio – ha dichiarato il primo cittadino – e, oltre ad esprimere sostegno, valuteremo tutte le iniziative da intraprendere a tutela sia del segretario generale, sia del nostro ente». Vicinanza alla segretaria hanno espresso anche diversi consiglieri comunali monrealesi.
Di «atto deprecabile e da condannare senza riserve», parlano Giuseppe Guzzo, Antonella Giuliano e Angelo Venturella del gruppo consiliare di Forza Italia. Per Ignazio Davì del Partito Democratico si tratta di un «ignobile gesto». Per Giuseppe La Corte, quello subito dalla Ficano è uno di quegli «atti che hanno lo scopo di impaurire chi svolge il proprio lavoro con lealtà, efficienza e all’insegna della legalità». «L’episodio è di certo grave ed inquietante – dichiara il segretario aziendale CISL Funzione Pubblica del Comune di Monreale -. Si tratta di una iniziativa di chi sa muoversi e agire soltanto da vigliacco. Sia a titolo personale che a nome dell’organizzazione sindacale che rappresento, intendo pubblicamente esprimere alla dottoressa Ficano la più convinta, ferma e incondizionata solidarietà».
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