«Siamo qui per esprimere solidarietà alle famiglie vittime di questa tragedia, e per promuovere e diffondere maggiormente una cultura della prevenzione. A causa degli incendi, infatti, in una sola settimana sono stati evacuati tre paesi: Scopello, Petralia Soprana e la zona di Monreale. È una piaga che investe le comunità siciliane a 360 gradi». Dopo i roghi che hanno devastato il territorio mandando letteralmente in fumo ettari di bosco e distrutto automobili, abitazioni e mettendo a repentaglio la vita di decine di residenti, Monreale si mobilita e scende in piazza contro gli incendiari. E lo fa con un sit-in pacifico previsto oggi pomeriggio nel cuore della città normanna dove numerose associazioni e comitati locali – tra questi Pioppo comune, Mosaico, Legambiente, Wwf – si riuniranno con la partecipazione dell’amministrazione comunale monrealese e dell’arcivescovo Michele Pennisi. I partecipanti chiederanno all’amministrazione comunale e alla giunta regionale provvedimenti concreti contro i roghi dolosi che ogni anno distruggono il territorio.
Per colpa dell’azione dei vandali, infatti, nel giro di pochi giorni le fiamme ha inghiottito oltre 60 ettari di verde compromettendo la sicurezza territorio. Il primo cittadino, Alberto Arcidiacono, ha chiesto già pene più severe contro i piromani mentre ieri, al termine del sopralluogo del presidente della Regione Nello Musumeci nei luoghi devastati dalle fiamme, è stato deciso un intervento per consolidare il costone roccioso che sovrasta viale Regione Siciliana. Grazie alla collaborazione fra Comune e Regione sarà istituito un tavolo tecnico che seguirà i passaggi necessari al reperimento delle risorse e all’esecuzione dell’intervento di messa in sicurezza. Ma non basta, e ora i cittadini chiedono interventi urgenti all’amministrazione, come spiega Toni Renda che fa parte di Arci Link, tra i promotori dell’iniziativa di oggi pomeriggio.
«Desideriamo sensibilizzare maggiormente le istituzioni e la collettività sul tema della prevenzione e l’adozione di politiche ambientaliste mirate – dice Renda -. Per questo motivo, porteremmo una petizione da presentare poi in Consiglio comunale per la corretta applicazione di due norme: la 353 del 31 novembre del 2000, la legge quadro in materia di incendi boschivi, e la 113 del 21 gennaio del ’92 che prevede si metta a dimora un albero per ogni nuovo nato». Nel primo caso, il testo prevede che si istituisca un catasto degli incendi e individua come approccio più adeguato, per perseguire la conservazione del patrimonio boschivo, «la promozione e l’incentivazione dell’attività di previsione prevenzione, attraverso un modello organizzato che deve prevedere un coordinamento tra le realtà interessate (regione, province, comuni e volontariato) e, tra le altre cose, che il personale stagionale utilizzato sia da reclutare con congruo anticipo rispetto ai periodi di maggiore rischio».
«Preso atto che con il passare degli anni i nostri territori sono vittima ormai di continui e devastanti incendi di origine dolosa – prosegue Renda -, è evidente che questa legge non viene attuata in modo efficace. Pertanto, con la petizione chiediamo al sindaco di farsi portavoce presso le istituzioni competenti affinché vengano attivate in modo efficace le attività di previsione e prevenzione nella lotta agli incedi boschivi. L’altro ieri c’è stato l’ennesimo incendio a Sant’Anna, a Pioppo e molti Comuni, tra cui Monreale, non applicano questa legge quadro mentre criminali e assassini continuano a distruggere il territorio. Chiediamo l’adozione di politiche ambientaliste forti e una campagna mediatica mirata – conclude – noi pensiamo che anche gli altri comuni debbano dotarsi di tutti gli strumenti possibili per promuovere una prevenzione antincendio efficace nei periodi estivi».
«Sono con voi per dare il sostegno mio e della comunità’ ecclesiale di Monreale alla comunità ai cittadini colpiti dagli sciagurati incendi ad opera di piromani e creando danni ancora non quantificabili e notevoli disagi agli abitanti di quella zona ma anche al futuro delle nostre comunità – sono state le parole dell’arcivescovo Pennisi -. La comunità ecclesiale di Monreale mentre condanna simili crimini, afferma che appiccare volontariamente un incendio, oltre che un delitto per la legge dell’uomo, è anche un grave peccato contro Dio e la sua creazione. Ringrazio le associazioni e l’amministrazione comunale per aver organizzato questa manifestazione – ha concluso – che vuole dire che tutti i boschi che ci circondano sono un patrimonio comune che tutti dobbiamo tutelare e difendere per il futuro delle nostre comunità».
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