A Modica è lotta contro il tempo. Nello splendido comune in provincia di Ragusa, l’attuale amministrazione comunale è alle prese con problemi finanziari serissimi. Entro il 31 dicembre il consiglio comunale dovrebbe approvare il Piano di riequilibrio finanziario pluriennale,ai sensi dellart. 243 bis del DL 10 ottobre 2012, n° 174. Un provvedimento di risanamento che comporterà sicuri sacrifici per i cittadini e che suscita qualche mal di pancia tra i partiti politici. Tra sei mesi, infatti, si dovranno confrontare con nuove elezioni locali e, firmare un atto amministrativo ‘impopolare’, non è proprio il massimo. Ma, al momento, di alternative non se ne vedono, se non quella di dichiarare il dissesto finanziario.
Come si è ridotto in queto stato un comune che brilla, nel panorama siciliano, per bellezze architettoniche e produzioni di eccellenza?
L’amministrazione attuale, guidata dal sindaco Antonello Buscema (nella foto accanto), non ha dubbi. Come eredità ricevuta dalla giunta dell’ex primo cittadino, Piero Torchi, delfino dell’ex presidente della Regione Giuseppe Drago (condannato per peculato per l’uso improprio di fondi riservati) si è infatti ritrovata un ‘buco’ da 57 milioni di euro:
“Nel 2008 conoscevamo lentità del disavanzo di amministrazione, ma non quella dei debiti fuori bilancio, che sono andati via via emergendo e ancora continuano ad emergere- spiega in una nota Buscema- oggi siamo in grado di dire, con una maggiore precisione, che il debito finora conosciuto e riferibile ad anni precedenti il 2008 ammonta a quasi 58 milioni, per lesattezza a 57.744.850, dati dalla somma di 21.815.472 di disavanzo e di 35.929.278 di debiti fuori bilancio. Di questi 58 milioni, quasi 30 milioni sono già stati copertii- continua il sindaco di Modica- per lesattezza 29.373.589, dati dalla somma di 13.006.170 di disavanzo già ripianato e di 16.367.419 di debiti fuori bilancio già coperti, di cui 10.424.297 già materialmente pagati. Ne restano quindi circa 28 milioni, per lesattezza 28.371.261″.
Buscema non ha esitato a definire “spregiudicata” l’amministrazione Torchi: «Il futuro dipende da unamministrazione sana che prediliga lequilibrio rispetto alleccentricità, che preferisca il metodo alle improvvisazioni sopra le righe”.
Dichiarazioni che hanno provocato la reazione stizzita di Torchi (nella foto sotto)che ha presentato una serie di proposte di risanamento e, ovviamete si è difeso dalle accuse di mala amministrazione. Proposte che lattuale sindaco definisce tesi che si presentano tanto deboli, piene di inesattezze e contraddizioni, quanto fuorvianti e volte al capovolgimento della realtà delle cose. Strano che lex sindaco possa non ricordare la sequenza impressionante di decisioni di finanziamento di spese assunte dalla sua amministrazione. Era forse distratto da altro?.
Insomma la “voragine lasciata da Torchi avrebbe messo in ginocchio Modica.
Quello che è certo è che a pagare saranno i modicani. Mentre Torchi, ormai uscito dall’agone politico per insufficienza di consensi, continua a ‘fare’ politica dalle pagine online di BlogSicilia, firmando gli editoriali con lo pseudonimo di Fedro.
Ufficialmente Torchi, finito nel mirino della giustizia in più di un’occasione, è direttore del marketing del gruppo editoriale Ges (editore del blog in questione)
che fa riferimento, attraverso il cugino Toni Verona, a Biagio Semilia, consulente storico dell’ex governatore Raffaele Lombardo e marito della titolare di un ente di Formazione, sempre in prima fila nell’accapparare fondi pubblici, compresi quelli del famigerato Avviso 20. Nel gruppo Ges, vedi caso, anche un altro esponente del mondo dela Formazione professionale, alias Giuseppe Biundo, ex consigliere comunale del Pd di Cinisi.
E proprio su questo gruppo si è soffermata l’attenzione del senatore dell’Idv, Fabio Giambrone, che in una interrogazione al Senato, ha chiesto di verifcare la natura della commistione tra fondi pubblici (incassati attraverso il settore Formazione) ed editoria.
Il ruolo di Torchi, come ci risulta per certo, va ben al di là di un manager della pubblicità. Famose, infatti, sono le sue incursioni e le pressioni sulla redazione che, con ogni probabilità, hanno causato le dimissioni di più di un direttore della testata in qestione. Insomma, ha smesso d fare il sindaco, ma a quanto pare, ha trovato altre vie per imporre le sue politiche. Che ci si augura, siano più brillanti, di quelle messe in atto al comune di Modica.
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