Quella che stiamo per raccontarvi è una vicenda che ha dell’assurdo e che resta tutta da chiarire. La storia si svolge all’ombra dell’Etna e ha per protagonisti 21 operai della Katàne Handling, la srl che si occupa dei servizi di terra all’aeroporto di Catania, partecipata dalla Sac (società che gestisce lo scalo) e dalla privata Gh di Napoli.
Come un fulmine a ciel sereno, a questi operai, a partire dalla seconda settimana di Dicembre vengono recapitate delle lettere contenenti severissime contestazioni, poi a Gennaio, vengono licenziati in tronco.
I fatti contestati si riferiscono al 2 Dicembre scorso, giornata nera per l’aeroporto catanese alle prese con l’allarme Etna: l’eruzione del vulcano, come ricordiamo, causò notevoli disagi allo scalo. Ebbene, a questi dipendenti, con parole durissime, viene rimproverato di non essersi fermati al lavoro, oltre l’orario previsto, per fronteggiare l’emergenza. Si usa addirittura la parola ‘insubordinazione’.
Peccato che, come raccontano gli stessi operai, nessuno dei vertici della società aveva chiesto a tutte queste persone (la maggior parte delle quali in contratto di solidarietà) di fare lo straordinario. A quanto pare solo ad un paio, era stata accennata la possibilità di un eventuale prolungamento dell’orario di lavoro, nulla di formale. Risultato: tutti licenziati con effetto retroattivo. Il danno e la beffa. Hanno continuato a lavorare pur essendo licenziati.
Insomma, ad occhio e croce, siamo dinnanzi ad una sorta di farsa. Gli operai, ovviamente si sono rivolti ai legali per contestare questo strano licenziamento, ma intanto la rabbia cresce. La Katàne, tra l’altro, nelle sue lettere, riferisce che sarebbe stato un funzionario della Gh a chiedere loro di fare lo straordinario. Ma di questa richiesta non c’è traccia, e non c’è più traccia nemmeno di questo funzionario che sarebbe tornato a Napoli nei giorni successivi all’emergenza.
In tutta questa storia, singolare è stato pure il comportamento dei sindacati che hanno taciuto per settimane. Un silenzio rotto stamattina da un comunicato stampa firmato da Cgil, Cisl, Uil e Ugl, in cui oltre ad esprimere solidarietà, si chiede il reintegro immediato dei 21 operai “licenziati ingiustamente e illegalmente”.
Cosa ci sia sotto è ancora tutto da scoprire.
Non manca chi ipotizza che questa mossa sia in realtà dettata dagli affari in corso dalle parti dello scalo etneo. Ovvero al futuro della stessa Katàne, che presto potrebbe finire sul mercato, e che magari, qualcuno sta pensando di ‘alleggerire’ per favorire il business.
Vedremo.
Ha detto ai carabinieri che lo hanno fermato in via Lanza di Scalea a Palermo che stava…
Nemmeno «la più vasta operazione contro la pirateria audiovisiva in Italia e in Europa» sembrerebbe…
Quinta spaccata in pochi mesi. Non c'è pace per il bar Gran Cafè Torino in…
Sgominata dalla polizia di Stato una banda che, a Brancaccio, spacciava crack e hashish, a…
I carabinieri della Stazione di Lentini hanno arrestato un operaio di 43 anni per maltrattamenti…
Non solo scadenza e peso. Prestare attenzione alle etichette degli alimenti che acquistiamo è una…