La giustizia ha fatto il suo corso. Trascorsi quasi due anni dal delitto di Agatino Fichera è arrivata la condanna in primo grado per i fratelli Marco e Riccardo Santangelo. I due, come riporta l’agenzia Agi, sono stati ritenuti colpevoli dell’assassinio dell’uomo, avvenuto a Misterbianco il 30 gennaio del 2014. La vittima, sessantenne, era stata trovata il giorno dopo, all’interno di una monovolume carbonizzata, nei pressi di un terreno di campagna. A leggere il dispositivo, che ha inflitto con il rito abbreviato la condanna a 19 anni e otto mesi per Marco Santangelo e tre anni per il fratello Riccardo, è stata la giudice per l’udienza preliminare Anna Maggiore.
A dare un volto ai presunti colpevoli erano stati i carabinieri, con gli arresti di dicembre 2014. L’indagine, coordinata dal pubblico ministero della procura di Catania Enzo Serpotta, aveva portato i militari sulle tracce dei due fratelli. Secondo la ricostruzione investigativa Fichera sarebbe stato ucciso a bastonate all’interno del suo negozio dal genero Marco Santangelo.
Fondamentali per arrivare ai Santangelo si era rivelata l’analisi dei filmati delle telecamere di sorveglianza, istallate nei dintorni del negozio. All’interno della giacca della vittima inoltre, forse perché temeva per la propria incolumità, era stato ritrovato un registratore portatile. Ascoltando l’audio, era emerso come il rapporto con la famiglia fosse ormai compromesso.
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