Zisa, Uditore, Noce e Passo di Rigano: questi i quartieri di Palermo che ospitano più minori stranieri, tutti rientranti nella quinta circoscrizione municipale. Il dato è stato reso noto dal Garante per l’infanzia e l’adolescenza del Comune di Palermo Pasquale D’Andrea. Nel report si evidenzia che i primi due quartieri presentano rispettivamente una percentuale pari al 10,90 per cento e del 9,62 per cento del totale. Tornando all’analisi delle circoscrizioni nel loro complesso, invece, a seguire ci sono l’Ottava e la Prima, mentre le altre presentano numeri più bassi.
Palermo risulta essere tra le province siciliane con percentuali rilevanti rispetto alla media nazionale di alunni stranieri entrati per la prima volta a scuola, con l’11,7 per cento. Le altre città dell’isola, invece, si ripartiscono in modo equilibrato sulla media nazionale del 5,2 per cento. Il capoluogo inoltre è nei primi venti comuni per numero di alunni stranieri iscritti nelle scuole, per principali nazionalità. «Integrazione è la parola che tutti dobbiamo tenere in mente quando si parla di adolescenti o bambini stranieri e stranieri non accompagnati – dice D’Andrea – I primi anche se di fatto nati a Palermo, sono figli di genitori stranieri, e per tanto non riescono ad integrarsi. Lo stesso discorso vale per i Minori stranieri non accompagnati. Palermo dunque non è ancora nelle condizioni di integrare i ragazzi e le ragazze nel proprio territorio, nella propria cultura e tessuto sociale».
In questo contesto di integrazione si inserisce, appunto, la figura dei tutori volontari, istituiti quest’anno per la prima volta a Palermo, affinché sia garantito il diritto al permesso di soggiorno per i minori sbarcati in cerca di protezione e accoglienza e un progetto educativo integrato che li accompagni fino alla maggiore età. In totale, in città, sono 70, scelti con un apposito bando del Comune. Si tratta di figure professionali dedicate “all’individuazione e alla risoluzione delle criticità relative all’identificazione e all’eventuale accertamento della minore età – si legge nel bando – nonché a quelle relative allo svolgimento dei rispettivi ruoli e alle comunicazioni interistituzionali nell’adozione e nell’attuazione degli ulteriori eventuali provvedimenti giudiziari». «Ritengo – dice D’Andrea- che i palermitani per diventare davvero protagonisti della capitale della Cultura non debbano soltanto accogliere questi adolescenti, in certi casi anche bambini e bambine, ma devono condurli nel cammino verso la crescita sociale. La mia risposta – conclude – a questo ragionamento sono i Tutori Volontari, che daranno la speranza di un presente migliore a tutti i minori stranieri».
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