Migranti, uomo estradato potrebbe non essere Medhane Il legale: «Possibile uno scambio di persona in Sudan»

«Secondo me hanno arrestato quello giusto e poi hanno estradato quello sbagliato». A dirlo a MeridioNews è l’avvocato palermitano Michele Calantropo, incaricato dalla famiglia di Mered Tesfamarian, il giovane sudanese che potrebbe essere al centro di uno scambio di persona con Mered Yedhego Medhane, uno dei vertici dell’organizzazione criminale che gestisce la tratta dei migranti dall’Africa all’Europa. Medhane è stato arrestato lo scorso 24 maggio in Sudan e la sua estradizione in Italia, avvenuta il 7 giugno, è stata presentata come un risultato estremamente importante, frutto della collaborazione tra le forze di polizia europee e quelle africane. Sulla vicenda, tuttavia, aleggiano non poche ombre. Secondo la Bbc inglese, infatti, alcuni connazionali dell’uomo arrestato ne smentiscono l’identità. Ad accreditare questa tesi c’è anche il racconto di quella che si definisce la sorella di Tesfamarian e che, come la moglie di Medhane, vive in Svezia. È stata lei a dare il mandato all’avvocato Calantropo di difendere il fratello che, a differenza del trafficante, avrebbe 27 anni e origini sudanesi, non eritree.

«La faccenda è un po’ complicata», spiega il legale. Non sarebbe stato possibile avere dei riscontri certi su cosa sia successo in Sudan nel periodo intercorso tra l’arresto di Medhane e il giorno dell’estradizione. «Sono in attesa di ricevere la nomina di sostituto processuale per potere andare domani alla casa circondariale di Rebibbia e incontrare il giovane. Al momento non si può confermare se si tratti della persona giusta o sbagliata. È possibile che sia stata portata in Italia un’altra persona, potrebbe essere accaduto qualcosa dopo l’arresto». Fonti vicine alla Procura confermano a MeridioNews che esisterebbe solo il video dell’arresto del 24 maggio e che ancora non sarebbe a disposizione dei magistrati.

Il giovane arrestato aveva con sé solamente dei documenti falsi e un cellulare, che testimonierebbe gli illeciti attribuiti al boss della tratta di essere umani e che potrebbe essere stato scambiato in carcere nello Stato africano. La foto che circola in questi giorni sarebbe inoltre un’immagine tratta dal profilo Facebook della moglie di Medhane. Per i giudici della Procura di Palermo l’unico strumento di identificazione sarebbe stata la voce dell’uomo. Ma il solo ascolto, affidato a degli interpreti, non sarebbe sufficiente. Un altro mistero sarebbe la scomparsa del documento di transito intestato a Medhane, di cui pare non ci sia stata più traccia dal momento del suo arrivo in Italia. Questa mattina, intanto, in Procura si è tenuto un vertice tra i magistrati che si occupano della vicenda, in cui sono stati vagliati i documenti forniti in via ufficiale dall’Anticrimine inglese e dalle autorità del Sudan.

Silvia Buffa

Recent Posts

Pesca del tonno: il governo incrementa la quota, ma non è un regalo. Esperta: «Aiuta a mantenere l’equilibrio della fauna»

Il governo Meloni festeggia l'incremento della quota della pesca al tonno in Sicilia. Alla vigilia…

3 ore ago

Incidenti sul lavoro: bracciante muore travolto da trattore a Castiglione di Sicilia

Un bracciante agricolo di 52 anni è morto a Rovittello, una frazione di Castiglione di Sicilia, in…

11 ore ago

Filippo Mosca, confermata la condanna in Romania. La madre: «Speriamo torni comunque presto»

La corte d'Appello romena ha confermato la condanna a otto anni e anni mesi di…

16 ore ago

Ficarazzi, tenta di abusare una donna minacciandola

Ha minacciato una donna con il coltello e ha cercato di abusarne sessualmente. È successo…

18 ore ago

Domenica a Catania torna il Lungomare Fest: sport, cultura e solidarietà

Domenica 19 maggio nuovo appuntamento con Lungomare Fest a Catania. Per l'occasione sarà chiuso al traffico il…

19 ore ago

Evade per tentare un furto in una tabaccheria a Paternò, in carcere un 31enne

Un 31enne catanese sottoposto agli arresti domiciliari è evaso per tentare un furto all'interno di…

20 ore ago