Migranti, in 264 su un barcone fino al porto di Pozzallo «Miracolo che siano arrivati». Tre ricoverati, uno grave

«Più che un pescereccio era una barcaccia. Che siano arrivati fin dentro il porto di Pozzallo è un miracolo». Il sindaco della cittadina ragusana Roberto Ammatuna ha assistito stanotte all’arrivo del barcone che ha portato 264 migranti, sbarcati tutti e trasferiti nell’hotspot. A fare accelerare le procedure hanno contribuito anche motivi di sicurezza per le cattive condizioni del barcone sul quale si trovavano e per il forte vento.

Dal mezzo sono scesi 264 migranti, quasi tutti di origine eritrea: prima i 37 minorenni, di cui cinque neonati, e le 43 donne, poi i 184 uomini. Le persone sono state visitate dal personale medico e trasferite all’hotspot di Pozzallo, che era vuoto dopo il recente trasferimento dei 90 migranti arrivati da Lampedusa. Da lì saranno spostate in diversi centri di accoglienza. Individuati gli scafisti: un libico e un tunisino. 

Ci sono tre giovani ricoverati in ospedale per patologie polmonari, sospetta tubercolosi. Uno di loro, di circa vent’anni, è in condizioni critiche e monitorato costantemente nella struttura sanitaria di Modica. «Ha un polmone non funzionante e un versamente pleurico – spiega il sindaco Ammatuna, che è anche primario al pronto soccorso di Modica – è assistito dai rianimatori». Cinque donne gravide e tre lattanti sono stati portati in ospedale e fatti tornare all’hotspost. Due neonati hanno però necessità di ulteriori controlli.

Stando alle prime ricostruzioni il vecchio peschereccio sarebbe arrivato in solitaria fino a poche miglia dal porto di Pozzallo, qui è stato affiancato da una motovedetta della Guardia di finanza che lo ha scortato dentro l’infrastruttura. «I migranti sono miracolosamente vivi», afferma l’Unhcr, l’agenzia Onu per i rifugiati in un tweet. «Questo barchino traballante ha portato oltre 200 persone in mare per tre giorni – scrive – senza cibo/acqua. Loro sono miracolosamente vivi a Pozzallo. Altri invece, scomparsi in queste stesse ore. Il soccorso in mare è fondamentale, assieme a un meccanismo sicuro e prevedibile di approdo». Il ministro dell’Interno Matteo Salvini attacca: «Malta si conferma vergognosa, chissà se a Bruxelles sprecheranno inchiostro per mandare letterine di richiamo anche alla Valletta».

Salvo Catalano

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