Mentre i banchieri e il governo Monti (in pratica, si tratta della stessa cosa), appoggiati dalla politica – dal Pdl di Berlusconi al Pd di Bersani – le stanno provando tutte per sbaraccare larticolo 18, a Palermo si va direttamente al sodo: si licenzia e basta. Sembra questa la sorte dei 269 dipendenti del gruppo Migliore. In pratica, 269 famiglie che rischiano di finire in mezzo alla strada.
“Se dobbiamo essere sinceri – ci dice Mimma Calabrò, segretario regionale della Fiscat Cisl, l’organizzazione sindacale che rappresenta più del 50 per cento dei dipendenti – non riusciamo a capire quale sia la strategia di questo gruppo imprenditoriale. Sappiamo che, negli ultimi mesi, c’è stato un calo delle vendite. Ma, alla stato attuale dei fatti, non sappiamo nulla del futuro. L’unica cosa certa è la richiesta degli ammortizzatori sociali per tutti i duecentosessantanove dipendenti del gruppo”.
Quello che sta succedendo è incredibile – aggiunge Roberto Ferrara, anche della Fiscat Cisl -. Tutto questo sta avvenendo senza preavviso. Il gruppo Migliore si accinge a chiudere due punti vendita: uno a Palermo e lunico punto vendita di Trapani. E a rischio è anche l’unico punto vendita che resta a Palermo.
Il gruppo Migliore – molto noto in città, fino a qualche anno fa con vari punti vendita dove era possibile acquistare svariati tipi di articoli, dagli arredi per la casa agli elettrodomestici e via continuando con tanti altri prodotti – è in sofferenza già da qualche anno, se è vero che cinque degli otto punti vendita hanno già chiuso i battenti (di recente, 30 dipendenti sono andati in mobilità). Fino ad oggi sono rimasti aperti due punti vendita di Palermo (Grande Migliore dislocato lungo la Circonvallazione e il punto vendita che fa angolo tra via Domenico Costantino e via Generale Di Maria) e quello di Trapani. Ora lannuncio della chiusura di due punti vendita. E lo spettro di una chiusura totale. Con 269 licenziamenti. Un dramma sociale in una città – Palermo – già duramente colpita dalla crisi.Venerdì prossimo i 269 dipendenti del gruppo Migliore si sono dati appuntamento a Palermo, in via generale Di Maria. Percorreranno le strade delle città fino alla Prefettura. Una protesta pacifica per sensibilizzare cittadini e istituzioni.
“Con la manifestazione di venerdì – sottolinea ancora Mimma Calabrò – vogliamo sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica. Molti di questi duecentosessantanove dipendenti hanno contratto i mutui. Ora, in pratica, si ritroverebbero disoccupati. Senza la possibilità di pagare le rate. Tutto questo è intollerabile”.
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